ven 13 | sab 14 | dom 15 marzo BUONGIORNO TARANTO | storie ai confini della realtà

Roma, Cinema indipendente Detour, Via Urbana 107

in collaborazione con Big Sur e Officina Visioni

 

Venerdì 13 marzo ore 20,45  alla presenza dell’autore e della regista Cecilia Mangini

Sabato 14 marzo ore 19,00 e 20,45 alla presenza dell’autore e del regista Daniele Vicari

Domenica 15 marzo ore 20,45  alla presenza dell’autore  
(+ proiezione di PICCOLE ARAGOSTE CRESCONO ore 20.00)

 

BUONGIORNO TARANTO

Storie a confini della realtà

di Paolo Pisanelli (Italia 2014, 85’)

Buongiorno Taranto racconta tensioni e passioni di una città immersa in una nuvola di smog, una città intossicata ad un livello insostenibile. Aria, terra e acqua sono avvelenati dall’inquinamento industriale, all’ombra del più grande stabilimento siderurgico d’Europa, costruito in mezzo alle case e inaugurato quasi cinquant’anni fa. Le rabbie e i sogni degli abitanti sono raccontati dalla cronaca di una web radio nomade e coinvolgente, un cine-occhio digitale che scandisce il ritmo del film e insegue gli eventi che accadono ai confini della realtà, tra disastri ambientali e improvvise rivelazioni delle bellezze del territorio.

Buongiorno Taranto, un viaggio nella città più avvelenata d’Europa, è un film realizzato dalla cooperativa leccese Big Sur e dall’associazione OfficinaVisioni con il sostegno dell’Apulia Film Commission.

buongiorno_taranto_detour_3ok

Nato dalla collaborazione con associazioni culturali e ambientaliste, artisti e musicisti, BUONGIORNO TARANTO fa parte di un progetto di narrazioni sociali innovativo, il primo realizzato in Italia a partire da un video blog, sostenuto anche dalla partecipazione di Michele Riondino, tra i promotori del grande concerto del Primo Maggio presso il Parco Archeologico delle Mura Greche, uno spazio recuperato dall’abbandono grazie all’opera del Comitato cittadini e lavoratori liberi e pensanti e di altre associazioni.


 Durante la serata verrà presentato il contest ADOTTA UN LUOGO!

Combattendo contro la filosofia del “Ce m n futt a me!” (che me ne importa a me?), il contest vuole raccogliere le testimonianze di tutti coloro che vivono consapevolmente il proprio territorio, mappando paesaggi e storie minacciate dall’incuria, dal’indifferenza e da interessi economici senza scrupoli. Partendo da Lecce, il contest seguirà il ricco calendario di proiezioni del documentario Buongiorno Taranto, promuovendo una riflessione sui luoghi della nostra quotidianità da proteggere.

Raccontaci in un minuto il tuo luogo da salvare!

Pubblica il video sulla nostra fanpage facebook.com/BuongiornoTaranto con gli hashtag #adottaunluogo e #buongiorno(nome città) una selezione dei video-minuto sarà presentata alla Festa di Cinema del reale che si terrà a Specchia dal 22 al 25 luglio 2015

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INDIE CINEMA DETOUR

LOGOTONDO_ombra

Cinema | Corsi e laboratori | Esposizioni | attività per bambini | Cinebar | Musica | Video d’arte | Teatro | Produzione Distribuzione Editoria indipendente

Associazione Culturale non-profit Detour – Via Urbana 107 Roma www.cinedetour.itcinedetour@tiscali.it

Tutti i film sono proiettati in lingua originale con sottotitoli in italiano

Art-house membership cinema in downtown Rome since 1997. All movies are screened in their original languages with italian or english subtitles

Cineclub Detour è affiliato a ENAL e alla FICC (Federazione Italiana Circoli Cinema)

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sab 14 marzo BUONGIORNO TARANTO | storie ai confini della realtà

Roma, Cinema indipendente Detour, Via Urbana 107

in collaborazione con Big Sur e Officina Visioni

 

Venerdì 13 marzo ore 20,45  alla presenza dell’autore e della regista Cecilia Mangini

Sabato 14 marzo ore 19,00 e 20,45 alla presenza dell’autore e del regista Daniele Vicari

Domenica 15 marzo ore 20,45  alla presenza dell’autore  (+ proiezione di PICCOLE ARAGOSTE CRESCONO ore 20.00)

 

BUONGIORNO TARANTO

Storie a confini della realtà

di Paolo Pisanelli (Italia 2014, 85’)

Buongiorno Taranto racconta tensioni e passioni di una città immersa in una nuvola di smog, una città intossicata ad un livello insostenibile. Aria, terra e acqua sono avvelenati dall’inquinamento industriale, all’ombra del più grande stabilimento siderurgico d’Europa, costruito in mezzo alle case e inaugurato quasi cinquant’anni fa. Le rabbie e i sogni degli abitanti sono raccontati dalla cronaca di una web radio nomade e coinvolgente, un cine-occhio digitale che scandisce il ritmo del film e insegue gli eventi che accadono ai confini della realtà, tra disastri ambientali e improvvise rivelazioni delle bellezze del territorio.

Buongiorno Taranto, un viaggio nella città più avvelenata d’Europa, è un film realizzato dalla cooperativa leccese Big Sur e dall’associazione OfficinaVisioni con il sostegno dell’Apulia Film Commission.

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 Durante la serata verrà presentato il contest ADOTTA UN LUOGO!

Combattendo contro la filosofia del “Ce m n futt a me!” (che me ne importa a me?), il contest vuole raccogliere le testimonianze di tutti coloro che vivono consapevolmente il proprio territorio, mappando paesaggi e storie minacciate dall’incuria, dal’indifferenza e da interessi economici senza scrupoli. Partendo da Lecce, il contest seguirà il ricco calendario di proiezioni del documentario Buongiorno Taranto, promuovendo una riflessione sui luoghi della nostra quotidianità da proteggere.

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ven 13 marzo BUONGIORNO TARANTO | storie ai confini della realtà

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mer 11 marzo EL OTRO FÚTBOL | un altro calcio è possibile

Roma, Cinema indipendente Detour, Via Urbana 107

Mercoledì 11 Marzo ore 20.30

Un altro calcio è possibile? E’ la domanda che spinge Federico Peretti, giovane fotografo e regista argentino a realizzare EL OTRO FÚTBOL, un documentario emozionante che esplorando storie, luoghi e personaggi delle serie minori del calcio argentino, racconta il coraggio e il sacrificio, l’espropriazione, l’oblio e la rinascita. 

Presentazione a cura di Lacrime di borghetti


 

EL OTRO FÚTBOL

Storie di calcio argentino

di Federico Peretti (Argentina 2012, 94’, versione originale spagnola, sottotitolato in italiano) 

 

el_otro_futbol_2

“La differenza principale tra el otro fútbol e il calcio di prima divisione o il calcio europeo è che mentre i calciatori di questi campionati lavorano, nel otro fútbol giocano. Anche se sembra un gioco di parole, c’è una gran differenza. Il calcio delle serie minori è, per la maggior parte, amatoriale, quindi di colui che ama. Queste persone, nei campionati minori AFA, o nei tornei locali delle province, giocano al calcio perché lo amano, e questa è la ricompensa principale che ne ricavano. La maggior parte di essi non riceve denaro e, in molti casi, i calciatori devono pagare la quota sociale del club per poter giocare nel fine settimana. Per amore quindi: amore dei colori, amore del quartiere, della famiglia, dei propri amici.” (da un’intervista al regista Federico Peretti su napolimonitor.it ).

“El otro fútbol” no es sólo un documental sobre fútbol, es vivir en carne propia un mundo signado por el despojo y el olvido, pero con una amplia oferta para aquel valiente que esté dispuesto a explorarlo. Barrio, improvisación, sacrificio, situaciones que parecen haber salido de un cuento, lugares inverosímiles, personajes difíciles de encontrar en otro ámbito, pasión y la certeza de contar con un privilegio que en Primera y en Europa no se consigue: saber que siempre se tiene una maravillosa historia más para contar.

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mar 10 marzo YUMURTA (Uova) di Semih Kaplanoğl

Roma Cinema Detour, Via Urbana 107 Roma

Martedì 10 Marzo ore 20.30

 

.::Inediti d’autore al Detour::.

la trilogia di Yusuf: Uova Latte e Miele

 

 

YUMURTA (Uova)

di Semih Kaplanoğlu. Con Nejat Isler, Saadet Aksoy, Ufuk Bayraktar, Tülin Özen

(Turchia/Grecia 2007, 97′)

Yumurta2

Yumurta (Uova), assieme a Süt (2008) e Bal (2010), che vedrete prossimamente al Detour, costituiscono una trilogia sulla vita, raccontata a ritroso, del personaggio Yusef. Yumurta è un film di poderosi silenzi: parole taciute, sguardi che si nascondono negli angoli di case povere ma dignitose. Semih Kaplanoglu per il primo capitolo della sua trilogia dedicata al personaggio di Yusuf sceglie le atmosfere attutite dalla nebbia della campagna turca, lontana dal chiasso vitale di una Istanbul in continuo cambiamento.

The film is the first instalment of the Yusuf Trilogy, named after the eponymous lead character of the series, which includes Milk and Honey, filmed and released in reverse chronological order. It was shown Directors’ Fortnight at the 60th Cannes Film Festival.

 

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mer 4 marzo SONGS FROM THE SECOND FLOOR di Roy Andersson (regista vincitore di Venezia 2014)

Roma Cinema Detour, Via Urbana 107 Roma

Mercoledì 4 Marzo ore 20.30

 

Inediti d’autore al Detour

 

dal regista vincitore della Mostra del Cinema di Venezia 2014 

con “Un piccione seduto su un ramo riflette sull’esistenza”

 

SONGS FROM THE SECOND FLOOR

di Roy Andersson (Svezia 2000, 82’, original version, sottotitolato in italiano) 

Premio della Giuria al 53° Festival di Cannes

songs_from_the_second_floor_2

Un film poema ispirato al poeta Caesar Vallejo, primo di una trilogia che mescola la commedia con il fantastico e con toni grotteschi (con l’ultimo capitolo, Un piccione seduto su un ramo riflette sull’esistenza, lo svedese Andersson vince il Leone d’Oro alla Mostra del Cinema di Venezia 2014).  Una storia sul nostro bisogno d’amore, la nostra confusione, grandezza e piccolezza , ma soprattutto, la nostra vulnerabilità. Strani eventi in una città: macchine imbottigliate in un traffico infernale, un imprenditore che dà fuoco alla sua ditta, funzionari pallidi come cenci, case che si muovono, fantasmi che tornano alla vita, e una bambina sacrificata per il bene della popolazione. Curiosissima visione, opera per certi tratti apocalittica che suggerisce attraverso la sua declinazione sarcastica della realtà un percettibile stato di malsana inquietudine. 

From the winner of the 2014 Venice Film Festival, Roy Andersson. Songs From the Second Floor, which shared the Special Jury Prize at the 2000 Cannes Film Festival, is an indescribably surrealistic examination of the pointlessness of modern life in a nameless city full of directionless people. Throughout a series of unrelated vignettes, all marked by absurd black humor, the film’s characters stand witness to an utterly motionless traffic jam, the pathetic firing of a 30-year employee, a magic trick gone horribly wrong, and the failed business ventures of a crucifix salesman. Dialogue is largely absent from the film, and even where present, it usually only confounds what little expository quality there is in the narrative. The tone of Swedish director Roy Anderssen’s highly original and challenging project recalls such bleak visionaries as Samuel Beckett and Luis Buñuel, and though it certainly perplexed audiences, it also left them laughing uncontrollably. (Rotten Tomatoes)

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dom 22 feb h20.30 SPANDAU BALLET Soul Boys of the Western World

Roma Cinema Detour, Via Urbana 107 Roma

in collaborazione con Feltrinelli Real Cinema e Nexo Digital

a febbraio al Detour un viaggio negli anni ’80 con gli Spandau Ballet

mer 4 feb ore 20.30

dom 15 feb ore 20.30

dom 22 feb ore 20.30 (altre date da definire)

SPANDAU BALLET

Soul Boys of the Western World

di George Hencken (Usa 2014, 100′ english version, sottotitolato in italiano)

Con Tony Hadley, John Keeble, Gary Kemp, Martin Kemp, Steve Norman

Spandau_film_detour 

Se gli anni Ottanta resteranno (nel bene o nel male!) una pietra miliare nella storia del costume e della cultura del secolo scorso, di certo gli Spandau Ballet rappresentano, con i loro 25 milioni di dischi venduti nel mondo e 23 singoli in hit parade, una delle band più iconiche, sconvolgenti e rivoluzionarie di quell’incredibile controverso decennio, pionieri di un nuovo pop destinato ad attraversare il globo.

SPANDAU BALLET – Il Film – Soul Boys of the Western World,  diretto da George Hencken, è la storia e il ritratto psicologico di cinque ventenni della classe operaia londinese scagliati con poca consapevolezza nel successo, capaci di creare per una breve folgorante stagione un impero musicale globale. Tony Hadley, Steve Norman, John Keeble e i fratelli Martin e Gary Kemp vengono raccontati, attraverso filmati personali e materiale recentemente riportato alla luce, in quello che è l’affresco emozionante, intenso e possente di un’intera epoca che ha fatto storia. 

Sin dagli esordi quella degli Spandau Ballet è stata una musica tempestiva, capace di raccontare il presente e di prevedere il futuro: da Communication a True, da Gold, a Only When You Leave, sino ad arrivare a I’ll Fly For You e Through The Barricades. L’enorme successo degli Spandau Ballet fu suggellato dalla partecipazione alla registrazione del disco ‘Band Aid’ e dalla loro performance al Live Aid allo stadio di Wembley nell’estate del 1985. Organizzato da Bob Geldof e Midge Ure per ricavare fondi per combattere la carestia in Etiopia, Live Aid è diventato uno dei più grandi eventi rock di tutti i tempi: mai consapevolezza globale fu incanalata in modo più netto e chiaro. Quattro anni più tardi, nel 1989, gli Spandau avrebbero dato vita all’album Heart Like a Sky, l’ultimo prima dello scioglimento. 

“L’attenzione si concentra non sui clichés triti da vita in tour ma sul sogno avverato di cinque ragazzi di strada. Un sogno spesso additato come puramente escapista perché consumato nella decade più consumistica del secolo scorso («ma non è la stessa cosa che vuoi fare quando vai a vedere un film?» dice Gary Kemp a proposito di evasione). Anche se la cosa più rischiosa, per ogni band, è riunirsi. Perché come dice sempre Gary, «è solo musica pop, ma ti porta in posti dove non avrei voluto andare».” Raffaella Giancristofaro (Mymovies.it)

 

[ENG:] SOUL BOYS OF THE WESTERN WORLD is a journey through the 1980s and beyond; the story of a band, an era and how one small gathering of outsiders in London shaped the entire world’s view of music and fashion. The film is not only a fascinating, often hard-hitting social and cultural document of the time, but a brutally honest story of how friendships can be won, lost and ultimately regained.

Spandau Ballet are one of Britain’s great iconic bands having sold over 25 million records, scored numerous multi-platinum albums and amassed 23 hit singles across the globe since their humble beginnings as a group of friends with dreams of stardom in the late 1970s. It wasn’t long before they became fully fledged members of the iconic Blitz Club scene and established themselves as one of the super-groups of the 80s. After two decades apart, the band reformed in 2009, embarking on a sold-out tour. SOUL BOYS OF THE WESTERN WORLD marks the first time their story has been documented on film.

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CINE DETOUR

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dom 22 feb h18.30 NICK CAVE 20.000 DAYS ON EARTH!

Roma Cinema Detour, Via Urbana 107 Roma

in collaborazione con Feltrinelli Real Cinema e Nexo Digital

dom feb 22 ore 18.30 

NICK CAVE 20.000 days on earth

di Iain Forsyth e Jane Pollard (Gb 2014, 95′ english version, sottotitolato in italiano)

Con Nick Cave, Kyle Minogue, Warren Ellis, Ray Winstone

>>trailer

nick_cave_20000_days_on_earth_detour 

Drama and reality combine in a fictitious 24 hours in the life of musician and international cultural icon, Nick Cave. With startlingly frank insights and an intimate portrayal of the artistic process, the film examines what makes us who we are, and celebrates the transformative power of the creative spirit. 

Premiato al Sundance  e selezione officiale alla Berlinale 2014, arriva in esclusiva al Cinema Detour l’incredibile (non)documentario musicale che vede Nick Cave ispiratore, interprete e voce narrante. Occasione da non perdere per iniziare l’anno con un rockumentary anomalo che riflette sulla creatività artistica, tra trascendenza e disciplina ferrea, e rende un tributo alla magia dell’arte della narrazione. 

“Nel 2012, al compimento dei suoi 55 anni, Nick Cave, leader dei The Bad Seeds, compositore, scrittore e sceneggiatore, calcola di aver trascorso 20.000 giorni sulla Terra. Prima che sia troppo tardi, o lo facciano altri, si convince a interpretare (e dare la sua voce narrante) una giornata autobiografica costruita fino all’ultimo dettaglio: dalla sveglia mattutina alle prove in sala d’incisione, dalla messa in scena di sedute psicanalitiche agli incontri surreali con alcuni rilevanti collaboratori, fino alla discesa fisica nel sottosuolo del proprio archivio.

In fuga dal documentario musicale convenzionale, Cave si affida a Iain Forsyth e Jane Pollard, noti visual artists britannici esordienti nel lungometraggio e ispirati dalle riprese realizzate a La Fabrique, studio di registrazione dello struggente Push the Sky Away (2013), che dà i brani al film. Cave conosce bene la cura necessaria alla costruzione di una rockstar. Spinto dall’urgenza del tempo, dal terrore di perdere la memoria, per lui sinonimo d’ispirazione, non rievoca la propria storica carriera, né specula sugli eccessi; semplicemente, si mette in scena con l’aiuto dei suoi amici. Basta una battuta sui pasti consumati con il braccio destro Warren Ellis per dare il senso, in una bizzarra parentesi culinaria, di quanto il lavoro artistico possa essere tirannico.

Lo psichiatra Darian Leader è presenza funzionale a far riaffiorare ricordi e impressioni che hanno ispirato e affollano il mondo fantastico e violento che nutre il suo repertorio. Mentre le sue perlustrazioni in auto per Brighton fanno apparire sulla Jaguar collaboratori cruciali: l’attore Ray Winstone (interprete di La proposta di John Hillcoat, di cui Cave scrisse la sceneggiatura), il chitarrista Blixa Bargeld (con cui non parla da quando nel 2003 lasciò i The Bad Seeds) e la popstar Kylie Minogue (insieme incisero Where the Wild Roses Grow nel ’95), in un istante che riecheggia Holy Motors di Leo Carax. Tre suggestioni fantasmatiche sulla fragilità della creatività.

In un vertiginoso equilibrio tra autoesaltazione e demistificazione, Cave definisce in chiave fiction la propria idea di songwriting: operazione di cannibalismo, esercizio costante di recupero d’immagini dal passato, collisione di opposti, disciplina di scrittura (anche sul clima di Brighton). E trascendenza, rapimento sul palco, dove la sua musica diventa di altri e lui diventa un altro, come esemplifica l’accelerazione ritmica del finale di Jubilee Street al Sydney Opera House.” (Raffaella Giancristofaro, Mymovies.it)

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mer 18 febbraio NICK CAVE 20.000 DAYS ON EARTH!

Roma Cinema Detour, Via Urbana 107 Roma

in collaborazione con Feltrinelli Real Cinema e Nexo Digital

A grande richiesta eccole le nuove date di febbraio

dom 8 feb ore 18.30 e ore 20.30

mer 18 feb ore 20.30 – dom 22 feb ore 18.30 

NICK CAVE 20.000 days on earth

di Iain Forsyth e Jane Pollard (Gb 2014, 95′ english version, sottotitolato in italiano)

Con Nick Cave, Kyle Minogue, Warren Ellis, Ray Winstone

>>trailer

nick_cave_20000_days_on_earth_detour 

Drama and reality combine in a fictitious 24 hours in the life of musician and international cultural icon, Nick Cave. With startlingly frank insights and an intimate portrayal of the artistic process, the film examines what makes us who we are, and celebrates the transformative power of the creative spirit. 

Premiato al Sundance  e selezione officiale alla Berlinale 2014, arriva in esclusiva al Cinema Detour l’incredibile (non)documentario musicale che vede Nick Cave ispiratore, interprete e voce narrante. Occasione da non perdere per iniziare l’anno con un rockumentary anomalo che riflette sulla creatività artistica, tra trascendenza e disciplina ferrea, e rende un tributo alla magia dell’arte della narrazione. 

“Nel 2012, al compimento dei suoi 55 anni, Nick Cave, leader dei The Bad Seeds, compositore, scrittore e sceneggiatore, calcola di aver trascorso 20.000 giorni sulla Terra. Prima che sia troppo tardi, o lo facciano altri, si convince a interpretare (e dare la sua voce narrante) una giornata autobiografica costruita fino all’ultimo dettaglio: dalla sveglia mattutina alle prove in sala d’incisione, dalla messa in scena di sedute psicanalitiche agli incontri surreali con alcuni rilevanti collaboratori, fino alla discesa fisica nel sottosuolo del proprio archivio.

In fuga dal documentario musicale convenzionale, Cave si affida a Iain Forsyth e Jane Pollard, noti visual artists britannici esordienti nel lungometraggio e ispirati dalle riprese realizzate a La Fabrique, studio di registrazione dello struggente Push the Sky Away (2013), che dà i brani al film. Cave conosce bene la cura necessaria alla costruzione di una rockstar. Spinto dall’urgenza del tempo, dal terrore di perdere la memoria, per lui sinonimo d’ispirazione, non rievoca la propria storica carriera, né specula sugli eccessi; semplicemente, si mette in scena con l’aiuto dei suoi amici. Basta una battuta sui pasti consumati con il braccio destro Warren Ellis per dare il senso, in una bizzarra parentesi culinaria, di quanto il lavoro artistico possa essere tirannico.

Lo psichiatra Darian Leader è presenza funzionale a far riaffiorare ricordi e impressioni che hanno ispirato e affollano il mondo fantastico e violento che nutre il suo repertorio. Mentre le sue perlustrazioni in auto per Brighton fanno apparire sulla Jaguar collaboratori cruciali: l’attore Ray Winstone (interprete di La proposta di John Hillcoat, di cui Cave scrisse la sceneggiatura), il chitarrista Blixa Bargeld (con cui non parla da quando nel 2003 lasciò i The Bad Seeds) e la popstar Kylie Minogue (insieme incisero Where the Wild Roses Grow nel ’95), in un istante che riecheggia Holy Motors di Leo Carax. Tre suggestioni fantasmatiche sulla fragilità della creatività.

In un vertiginoso equilibrio tra autoesaltazione e demistificazione, Cave definisce in chiave fiction la propria idea di songwriting: operazione di cannibalismo, esercizio costante di recupero d’immagini dal passato, collisione di opposti, disciplina di scrittura (anche sul clima di Brighton). E trascendenza, rapimento sul palco, dove la sua musica diventa di altri e lui diventa un altro, come esemplifica l’accelerazione ritmica del finale di Jubilee Street al Sydney Opera House.” (Raffaella Giancristofaro, Mymovies.it)

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dom 15 / dom 22 SPANDAU BALLET Soul Boys of the Western World

Roma Cinema Detour, Via Urbana 107 Roma

in collaborazione con Feltrinelli Real Cinema e Nexo Digital

a febbraio al Detour un viaggio negli anni ’80 con gli Spandau Ballet

mer 4 feb ore 20.30

dom 15 feb ore 20.30

dom 22 feb ore 20.30 (altre date da definire)

SPANDAU BALLET

Soul Boys of the Western World

di George Hencken (Usa 2014, 100′ english version, sottotitolato in italiano)

Con Tony Hadley, John Keeble, Gary Kemp, Martin Kemp, Steve Norman

Spandau_film_detour 

Se gli anni Ottanta resteranno (nel bene o nel male!) una pietra miliare nella storia del costume e della cultura del secolo scorso, di certo gli Spandau Ballet rappresentano, con i loro 25 milioni di dischi venduti nel mondo e 23 singoli in hit parade, una delle band più iconiche, sconvolgenti e rivoluzionarie di quell’incredibile controverso decennio, pionieri di un nuovo pop destinato ad attraversare il globo.

SPANDAU BALLET – Il Film – Soul Boys of the Western World,  diretto da George Hencken, è la storia e il ritratto psicologico di cinque ventenni della classe operaia londinese scagliati con poca consapevolezza nel successo, capaci di creare per una breve folgorante stagione un impero musicale globale. Tony Hadley, Steve Norman, John Keeble e i fratelli Martin e Gary Kemp vengono raccontati, attraverso filmati personali e materiale recentemente riportato alla luce, in quello che è l’affresco emozionante, intenso e possente di un’intera epoca che ha fatto storia. 

Sin dagli esordi quella degli Spandau Ballet è stata una musica tempestiva, capace di raccontare il presente e di prevedere il futuro: da Communication a True, da Gold, a Only When You Leave, sino ad arrivare a I’ll Fly For You e Through The Barricades. L’enorme successo degli Spandau Ballet fu suggellato dalla partecipazione alla registrazione del disco ‘Band Aid’ e dalla loro performance al Live Aid allo stadio di Wembley nell’estate del 1985. Organizzato da Bob Geldof e Midge Ure per ricavare fondi per combattere la carestia in Etiopia, Live Aid è diventato uno dei più grandi eventi rock di tutti i tempi: mai consapevolezza globale fu incanalata in modo più netto e chiaro. Quattro anni più tardi, nel 1989, gli Spandau avrebbero dato vita all’album Heart Like a Sky, l’ultimo prima dello scioglimento. 

“L’attenzione si concentra non sui clichés triti da vita in tour ma sul sogno avverato di cinque ragazzi di strada. Un sogno spesso additato come puramente escapista perché consumato nella decade più consumistica del secolo scorso («ma non è la stessa cosa che vuoi fare quando vai a vedere un film?» dice Gary Kemp a proposito di evasione). Anche se la cosa più rischiosa, per ogni band, è riunirsi. Perché come dice sempre Gary, «è solo musica pop, ma ti porta in posti dove non avrei voluto andare».” Raffaella Giancristofaro (Mymovies.it)

 

[ENG:] SOUL BOYS OF THE WESTERN WORLD is a journey through the 1980s and beyond; the story of a band, an era and how one small gathering of outsiders in London shaped the entire world’s view of music and fashion. The film is not only a fascinating, often hard-hitting social and cultural document of the time, but a brutally honest story of how friendships can be won, lost and ultimately regained.

Spandau Ballet are one of Britain’s great iconic bands having sold over 25 million records, scored numerous multi-platinum albums and amassed 23 hit singles across the globe since their humble beginnings as a group of friends with dreams of stardom in the late 1970s. It wasn’t long before they became fully fledged members of the iconic Blitz Club scene and established themselves as one of the super-groups of the 80s. After two decades apart, the band reformed in 2009, embarking on a sold-out tour. SOUL BOYS OF THE WESTERN WORLD marks the first time their story has been documented on film.

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CINE DETOUR

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