25 giu h19.00 “ALLIEVI & MAESTRI” Festa di fine Stagione DETOUR e OMDCINEMA

Cineclub Detour e Aspettando Ogni Maledetta Domenica vi invitano alla festa di fine stagione “ALLIEVI E MAESTRI!”
Dalle ore 19, vi offriamo una serata surreale di musica e visioni borderline con buffet incluso a soli 5€
Sala bar/foyer: selezione video musicali trash-chic anni ’70/’80 | free buffet.
Sala cinema: maratona non-stop di corti di grandi maestri e giovani promesse del cinema mondiale.
Shot di benvenuto ai primi quindici partecipanti :) affrettati!

dom 22 feb h20.30 SPANDAU BALLET Soul Boys of the Western World

Roma Cinema Detour, Via Urbana 107 Roma

in collaborazione con Feltrinelli Real Cinema e Nexo Digital

a febbraio al Detour un viaggio negli anni ’80 con gli Spandau Ballet

mer 4 feb ore 20.30

dom 15 feb ore 20.30

dom 22 feb ore 20.30 (altre date da definire)

SPANDAU BALLET

Soul Boys of the Western World

di George Hencken (Usa 2014, 100′ english version, sottotitolato in italiano)

Con Tony Hadley, John Keeble, Gary Kemp, Martin Kemp, Steve Norman

Spandau_film_detour 

Se gli anni Ottanta resteranno (nel bene o nel male!) una pietra miliare nella storia del costume e della cultura del secolo scorso, di certo gli Spandau Ballet rappresentano, con i loro 25 milioni di dischi venduti nel mondo e 23 singoli in hit parade, una delle band più iconiche, sconvolgenti e rivoluzionarie di quell’incredibile controverso decennio, pionieri di un nuovo pop destinato ad attraversare il globo.

SPANDAU BALLET – Il Film – Soul Boys of the Western World,  diretto da George Hencken, è la storia e il ritratto psicologico di cinque ventenni della classe operaia londinese scagliati con poca consapevolezza nel successo, capaci di creare per una breve folgorante stagione un impero musicale globale. Tony Hadley, Steve Norman, John Keeble e i fratelli Martin e Gary Kemp vengono raccontati, attraverso filmati personali e materiale recentemente riportato alla luce, in quello che è l’affresco emozionante, intenso e possente di un’intera epoca che ha fatto storia. 

Sin dagli esordi quella degli Spandau Ballet è stata una musica tempestiva, capace di raccontare il presente e di prevedere il futuro: da Communication a True, da Gold, a Only When You Leave, sino ad arrivare a I’ll Fly For You e Through The Barricades. L’enorme successo degli Spandau Ballet fu suggellato dalla partecipazione alla registrazione del disco ‘Band Aid’ e dalla loro performance al Live Aid allo stadio di Wembley nell’estate del 1985. Organizzato da Bob Geldof e Midge Ure per ricavare fondi per combattere la carestia in Etiopia, Live Aid è diventato uno dei più grandi eventi rock di tutti i tempi: mai consapevolezza globale fu incanalata in modo più netto e chiaro. Quattro anni più tardi, nel 1989, gli Spandau avrebbero dato vita all’album Heart Like a Sky, l’ultimo prima dello scioglimento. 

“L’attenzione si concentra non sui clichés triti da vita in tour ma sul sogno avverato di cinque ragazzi di strada. Un sogno spesso additato come puramente escapista perché consumato nella decade più consumistica del secolo scorso («ma non è la stessa cosa che vuoi fare quando vai a vedere un film?» dice Gary Kemp a proposito di evasione). Anche se la cosa più rischiosa, per ogni band, è riunirsi. Perché come dice sempre Gary, «è solo musica pop, ma ti porta in posti dove non avrei voluto andare».” Raffaella Giancristofaro (Mymovies.it)

 

[ENG:] SOUL BOYS OF THE WESTERN WORLD is a journey through the 1980s and beyond; the story of a band, an era and how one small gathering of outsiders in London shaped the entire world’s view of music and fashion. The film is not only a fascinating, often hard-hitting social and cultural document of the time, but a brutally honest story of how friendships can be won, lost and ultimately regained.

Spandau Ballet are one of Britain’s great iconic bands having sold over 25 million records, scored numerous multi-platinum albums and amassed 23 hit singles across the globe since their humble beginnings as a group of friends with dreams of stardom in the late 1970s. It wasn’t long before they became fully fledged members of the iconic Blitz Club scene and established themselves as one of the super-groups of the 80s. After two decades apart, the band reformed in 2009, embarking on a sold-out tour. SOUL BOYS OF THE WESTERN WORLD marks the first time their story has been documented on film.

 —

CINE DETOUR

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Cinema | Corsi e laboratori | Esposizioni | attività per bambini | Cinebar | Musica | Video d’arte | Teatro | Produzione Distribuzione Editoria indipendente

Associazione Culturale Detour – Via Urbana 107 Roma www.cinedetour.itcinedetour@tiscali.it

Tutti i film sono proiettati in lingua originale con sottotitoli in italiano

Art-house membership cinema in downtown Rome since 1997. All movies are screened in their original languages with italian or english subtitles

Cineclub Detour è affiliato a ENAL e alla FICC (Federazione Italiana Circoli Cinema)

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dom 22 feb h18.30 NICK CAVE 20.000 DAYS ON EARTH!

Roma Cinema Detour, Via Urbana 107 Roma

in collaborazione con Feltrinelli Real Cinema e Nexo Digital

dom feb 22 ore 18.30 

NICK CAVE 20.000 days on earth

di Iain Forsyth e Jane Pollard (Gb 2014, 95′ english version, sottotitolato in italiano)

Con Nick Cave, Kyle Minogue, Warren Ellis, Ray Winstone

>>trailer

nick_cave_20000_days_on_earth_detour 

Drama and reality combine in a fictitious 24 hours in the life of musician and international cultural icon, Nick Cave. With startlingly frank insights and an intimate portrayal of the artistic process, the film examines what makes us who we are, and celebrates the transformative power of the creative spirit. 

Premiato al Sundance  e selezione officiale alla Berlinale 2014, arriva in esclusiva al Cinema Detour l’incredibile (non)documentario musicale che vede Nick Cave ispiratore, interprete e voce narrante. Occasione da non perdere per iniziare l’anno con un rockumentary anomalo che riflette sulla creatività artistica, tra trascendenza e disciplina ferrea, e rende un tributo alla magia dell’arte della narrazione. 

“Nel 2012, al compimento dei suoi 55 anni, Nick Cave, leader dei The Bad Seeds, compositore, scrittore e sceneggiatore, calcola di aver trascorso 20.000 giorni sulla Terra. Prima che sia troppo tardi, o lo facciano altri, si convince a interpretare (e dare la sua voce narrante) una giornata autobiografica costruita fino all’ultimo dettaglio: dalla sveglia mattutina alle prove in sala d’incisione, dalla messa in scena di sedute psicanalitiche agli incontri surreali con alcuni rilevanti collaboratori, fino alla discesa fisica nel sottosuolo del proprio archivio.

In fuga dal documentario musicale convenzionale, Cave si affida a Iain Forsyth e Jane Pollard, noti visual artists britannici esordienti nel lungometraggio e ispirati dalle riprese realizzate a La Fabrique, studio di registrazione dello struggente Push the Sky Away (2013), che dà i brani al film. Cave conosce bene la cura necessaria alla costruzione di una rockstar. Spinto dall’urgenza del tempo, dal terrore di perdere la memoria, per lui sinonimo d’ispirazione, non rievoca la propria storica carriera, né specula sugli eccessi; semplicemente, si mette in scena con l’aiuto dei suoi amici. Basta una battuta sui pasti consumati con il braccio destro Warren Ellis per dare il senso, in una bizzarra parentesi culinaria, di quanto il lavoro artistico possa essere tirannico.

Lo psichiatra Darian Leader è presenza funzionale a far riaffiorare ricordi e impressioni che hanno ispirato e affollano il mondo fantastico e violento che nutre il suo repertorio. Mentre le sue perlustrazioni in auto per Brighton fanno apparire sulla Jaguar collaboratori cruciali: l’attore Ray Winstone (interprete di La proposta di John Hillcoat, di cui Cave scrisse la sceneggiatura), il chitarrista Blixa Bargeld (con cui non parla da quando nel 2003 lasciò i The Bad Seeds) e la popstar Kylie Minogue (insieme incisero Where the Wild Roses Grow nel ’95), in un istante che riecheggia Holy Motors di Leo Carax. Tre suggestioni fantasmatiche sulla fragilità della creatività.

In un vertiginoso equilibrio tra autoesaltazione e demistificazione, Cave definisce in chiave fiction la propria idea di songwriting: operazione di cannibalismo, esercizio costante di recupero d’immagini dal passato, collisione di opposti, disciplina di scrittura (anche sul clima di Brighton). E trascendenza, rapimento sul palco, dove la sua musica diventa di altri e lui diventa un altro, come esemplifica l’accelerazione ritmica del finale di Jubilee Street al Sydney Opera House.” (Raffaella Giancristofaro, Mymovies.it)

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mer 18 febbraio NICK CAVE 20.000 DAYS ON EARTH!

Roma Cinema Detour, Via Urbana 107 Roma

in collaborazione con Feltrinelli Real Cinema e Nexo Digital

A grande richiesta eccole le nuove date di febbraio

dom 8 feb ore 18.30 e ore 20.30

mer 18 feb ore 20.30 – dom 22 feb ore 18.30 

NICK CAVE 20.000 days on earth

di Iain Forsyth e Jane Pollard (Gb 2014, 95′ english version, sottotitolato in italiano)

Con Nick Cave, Kyle Minogue, Warren Ellis, Ray Winstone

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Drama and reality combine in a fictitious 24 hours in the life of musician and international cultural icon, Nick Cave. With startlingly frank insights and an intimate portrayal of the artistic process, the film examines what makes us who we are, and celebrates the transformative power of the creative spirit. 

Premiato al Sundance  e selezione officiale alla Berlinale 2014, arriva in esclusiva al Cinema Detour l’incredibile (non)documentario musicale che vede Nick Cave ispiratore, interprete e voce narrante. Occasione da non perdere per iniziare l’anno con un rockumentary anomalo che riflette sulla creatività artistica, tra trascendenza e disciplina ferrea, e rende un tributo alla magia dell’arte della narrazione. 

“Nel 2012, al compimento dei suoi 55 anni, Nick Cave, leader dei The Bad Seeds, compositore, scrittore e sceneggiatore, calcola di aver trascorso 20.000 giorni sulla Terra. Prima che sia troppo tardi, o lo facciano altri, si convince a interpretare (e dare la sua voce narrante) una giornata autobiografica costruita fino all’ultimo dettaglio: dalla sveglia mattutina alle prove in sala d’incisione, dalla messa in scena di sedute psicanalitiche agli incontri surreali con alcuni rilevanti collaboratori, fino alla discesa fisica nel sottosuolo del proprio archivio.

In fuga dal documentario musicale convenzionale, Cave si affida a Iain Forsyth e Jane Pollard, noti visual artists britannici esordienti nel lungometraggio e ispirati dalle riprese realizzate a La Fabrique, studio di registrazione dello struggente Push the Sky Away (2013), che dà i brani al film. Cave conosce bene la cura necessaria alla costruzione di una rockstar. Spinto dall’urgenza del tempo, dal terrore di perdere la memoria, per lui sinonimo d’ispirazione, non rievoca la propria storica carriera, né specula sugli eccessi; semplicemente, si mette in scena con l’aiuto dei suoi amici. Basta una battuta sui pasti consumati con il braccio destro Warren Ellis per dare il senso, in una bizzarra parentesi culinaria, di quanto il lavoro artistico possa essere tirannico.

Lo psichiatra Darian Leader è presenza funzionale a far riaffiorare ricordi e impressioni che hanno ispirato e affollano il mondo fantastico e violento che nutre il suo repertorio. Mentre le sue perlustrazioni in auto per Brighton fanno apparire sulla Jaguar collaboratori cruciali: l’attore Ray Winstone (interprete di La proposta di John Hillcoat, di cui Cave scrisse la sceneggiatura), il chitarrista Blixa Bargeld (con cui non parla da quando nel 2003 lasciò i The Bad Seeds) e la popstar Kylie Minogue (insieme incisero Where the Wild Roses Grow nel ’95), in un istante che riecheggia Holy Motors di Leo Carax. Tre suggestioni fantasmatiche sulla fragilità della creatività.

In un vertiginoso equilibrio tra autoesaltazione e demistificazione, Cave definisce in chiave fiction la propria idea di songwriting: operazione di cannibalismo, esercizio costante di recupero d’immagini dal passato, collisione di opposti, disciplina di scrittura (anche sul clima di Brighton). E trascendenza, rapimento sul palco, dove la sua musica diventa di altri e lui diventa un altro, come esemplifica l’accelerazione ritmica del finale di Jubilee Street al Sydney Opera House.” (Raffaella Giancristofaro, Mymovies.it)

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dom 15 / dom 22 SPANDAU BALLET Soul Boys of the Western World

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mer 4 feb ore 20.30

dom 15 feb ore 20.30

dom 22 feb ore 20.30 (altre date da definire)

SPANDAU BALLET

Soul Boys of the Western World

di George Hencken (Usa 2014, 100′ english version, sottotitolato in italiano)

Con Tony Hadley, John Keeble, Gary Kemp, Martin Kemp, Steve Norman

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Se gli anni Ottanta resteranno (nel bene o nel male!) una pietra miliare nella storia del costume e della cultura del secolo scorso, di certo gli Spandau Ballet rappresentano, con i loro 25 milioni di dischi venduti nel mondo e 23 singoli in hit parade, una delle band più iconiche, sconvolgenti e rivoluzionarie di quell’incredibile controverso decennio, pionieri di un nuovo pop destinato ad attraversare il globo.

SPANDAU BALLET – Il Film – Soul Boys of the Western World,  diretto da George Hencken, è la storia e il ritratto psicologico di cinque ventenni della classe operaia londinese scagliati con poca consapevolezza nel successo, capaci di creare per una breve folgorante stagione un impero musicale globale. Tony Hadley, Steve Norman, John Keeble e i fratelli Martin e Gary Kemp vengono raccontati, attraverso filmati personali e materiale recentemente riportato alla luce, in quello che è l’affresco emozionante, intenso e possente di un’intera epoca che ha fatto storia. 

Sin dagli esordi quella degli Spandau Ballet è stata una musica tempestiva, capace di raccontare il presente e di prevedere il futuro: da Communication a True, da Gold, a Only When You Leave, sino ad arrivare a I’ll Fly For You e Through The Barricades. L’enorme successo degli Spandau Ballet fu suggellato dalla partecipazione alla registrazione del disco ‘Band Aid’ e dalla loro performance al Live Aid allo stadio di Wembley nell’estate del 1985. Organizzato da Bob Geldof e Midge Ure per ricavare fondi per combattere la carestia in Etiopia, Live Aid è diventato uno dei più grandi eventi rock di tutti i tempi: mai consapevolezza globale fu incanalata in modo più netto e chiaro. Quattro anni più tardi, nel 1989, gli Spandau avrebbero dato vita all’album Heart Like a Sky, l’ultimo prima dello scioglimento. 

“L’attenzione si concentra non sui clichés triti da vita in tour ma sul sogno avverato di cinque ragazzi di strada. Un sogno spesso additato come puramente escapista perché consumato nella decade più consumistica del secolo scorso («ma non è la stessa cosa che vuoi fare quando vai a vedere un film?» dice Gary Kemp a proposito di evasione). Anche se la cosa più rischiosa, per ogni band, è riunirsi. Perché come dice sempre Gary, «è solo musica pop, ma ti porta in posti dove non avrei voluto andare».” Raffaella Giancristofaro (Mymovies.it)

 

[ENG:] SOUL BOYS OF THE WESTERN WORLD is a journey through the 1980s and beyond; the story of a band, an era and how one small gathering of outsiders in London shaped the entire world’s view of music and fashion. The film is not only a fascinating, often hard-hitting social and cultural document of the time, but a brutally honest story of how friendships can be won, lost and ultimately regained.

Spandau Ballet are one of Britain’s great iconic bands having sold over 25 million records, scored numerous multi-platinum albums and amassed 23 hit singles across the globe since their humble beginnings as a group of friends with dreams of stardom in the late 1970s. It wasn’t long before they became fully fledged members of the iconic Blitz Club scene and established themselves as one of the super-groups of the 80s. After two decades apart, the band reformed in 2009, embarking on a sold-out tour. SOUL BOYS OF THE WESTERN WORLD marks the first time their story has been documented on film.

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gio 15 gennaio PARADISO e IRFF: visioni di Irlanda al Detour

Roma Cinema Detour, Via Urbana 107 Roma

giovedi 15 gennaio

in collaborazione con Irish Film Festa

 ore 20.45

 

HER MOTHER’S DAUGHTERS, AFTER YOU, IRISH FOLK FURNITURE

3 cortometraggi dall’IRISH FILM FESTA di Roma, presentazione a cura della direttrice artistica Susanna Pellis 

a seguire

 

PARADISO

di Alessandro Negrini (Gb/Irlanda del Nord 2011, 60’ v.o. inglese, sott italiano)

con Roy Arbuckle & The Signettes

a seguire incontro con il regista

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Derry, Irlanda del Nord: ci sono troppi ghetto nel mondo, ognuno con le sue ingiustizie. Ma ce ne è uno condannato a qualcosa di peggio: ha dimenticato la sua musica. Fountain, ghetto protestante nel cuore della città, una volta una comunità piena di vita, dove tutti ballavano insieme senza differenze di religione. Roy Arbuckle, musicista e cantastorie, ha un piano: riunire la sua vecchia band, The Signettes, e organizzare una grande serata danzante in uno storico club del quartiere, invitando i “nemici” cattolici. Il film parla di muri, di tango, e di vecchi abitanti che non si vogliono arrendere. Vincitore di 17premi internazionali, nominato in oltre 50 festival nel mondo. Definito di recente il Doc più di successo nella cinematografia irlandese.

Derry, Northern Ireland: there are plenty of ghettos around the world, all of them with their own injustice. There is one ghetto condemned to something even worse: it has forgotten its music. It’s The Fountain, in the heart of the city: once a vibrant community, where people used to dance together despite religious differences. Roy Arbuckle, a musical troubadour, wants to reunite his former showband, The Signetts, in a high-risk attempt to try to do something that would be normal anywhere else but not yet in Northern Ireland: having a major dance night, inviting their old enemies and get Protestants and Catholics dancing together.

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ven 16 gen omaggio TOMAS MILIAN al DETOUR

Cinema Detour, Via Urbana 107 Roma

venerdì 16 gennaio ore 21.00

TOMAS LIBRE – Tomas Milian al Detour

in collaborazione con Giuseppe Montagnese (www.tomasmilian.it)

Una serata imperdibile dedicata al grande attore cubano in esclusiva al Cinema Detour. Due film documentari su e con Tomas Milian. Il primo, costituito da materiale raro, ripercorre la sua carriera artistica dagli esordi col cinema “intellettuale”, passando per il Western, fino alle ultime produzioni americane. Subito dopo il turno di The cuban Hamlet – Storia di Tomas Milian di Giuseppe Sansonna (già regista di Zemanlandia) documentario che racconta il ritorno di Tomas all’Havana, lasciata nel 1956.

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ore 22.00

THE CUBAN HAMLET – Storia di Tomas Milian

di Giuseppe Sansonna (Italia 2014, 60′) Con Tomas Milian, Giuseppe Sansonna

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Bello, ricco e spregiudicato, Tomás Milián, nome d’arte di Tomás Quintín Rodríguez, rinuncia a un’agiata esistenza alto borghese per arrivare a New York, sulle orme del suo mito James Dean. Mentre otteneva un insperato ingresso all’Actors studio, a Cuba esplodeva la Revolución castrista.

Tomas decise allora di intraprendere la sua rivoluzione personale, vissuta sullo schermo. Diventò italiano d’adozione, oscillando tra Visconti e Bombolo, tra Antonioni e lo spaghetti western. Oggi, dopo quasi sessant’anni dalla sua partenza, rivede Cuba per la prima volta. Vagando per l’Havana “alla ricerca dei passi perduti” si abbandona a un lungo, ipnotico racconto nel suo dolce tono ispanico, puntellato di gergalità americane e scivolamenti romaneschi.

Confessandosi a uno sguardo amico, traccia bilanci, rimugina ricordi, tragedie fondative e amori perduti. E, infine, sembra svelare l’ultima maschera, quella più intima.  

Presenti in sala Giuseppe Sansonna che presenterà il suo lavoro, l’attrice Gabriella Giorgelli che con Tomas ha girato tre film cult “La vita, a volte, è molto dura, vero Provvidenza?” (1972); “Il cinico, l’infame, il violento” (1977); “Delitto sull’autostrada” (1982); e Giuseppe Montagnese gestore del sito www.tomasmilian.it

 

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mer 7 gen h20.30 >>IndieZone presenta: “STILELIBERTY” di T. Muzzi Bonaventura

Spazio aperto alle proposte del giovane cinema indipendente:
i locali del Cinema Detour ospitano la proiezione di Stileliberty di Tommaso Muzzi Bonaventura (Italia 2014)
alla presenza del regista e degli interpreti.

7 gennaio 2015 h20.30 >>IndieZone

STILELIBERTY

di Tommaso Muzzi Bonaventura (Italia, 2014)
Con Alessandro del Principe, Michelangelo Bellani, Michele Bandini, Emiliano Pergolari,
Andrea Tocci, Patrik Riddim Outlawz, Ludovico Muzzi, Tommaso Bonaventura

stileliberty

Estratto dalle note di regia:

“Marco è un uomo qualsiasi di cui non si conosce quasi nulla. La sua vita inizia a essere turbata da strani fenomeni: paralisi notturne, incubi, allucinazioni raccontati da una voce narrante in prima persona.
Marco trova espressione in forme di protesta populistica e complottistica; in questo è accompagnato da un amico. I due, muniti di binocolo, passano il loro tempo nel balcone di un’abitazione a spiare i passanti e a “criticare tutto e tutti”.

Ciò non placa il dissidio spirituale di Marco che, colto ancora da allucinazioni, ricerca più autentiche forme di lettura della realtà. S’interroga sul senso delle religioni, frequenta un ebreo vittima di un bizzarro pestaggio da parte delle forze dell’ordine.
Nonostante i suoi molti passaggi esilaranti, il film non vuole intrattenere, ma distogliere dall’intrattenimento, portando l’attenzione su temi scomodi: lo spettatore accompagna il protagonista in una serie di esperienze estetiche impegnative sul piano emotivo.

Marco parte per un viaggio, senza meta e senza un progetto preciso. L’assurdo incontro con un politico vittima della sua stessa ideologia mette il protagonista di fronte al culmine del proprio malessere.

La meta del viaggio diviene più chiara: è la città, la grande Babilonia, luogo in cui i modelli consumistici trovano la loro massima espressione e in cui Marco riesce a cogliere il senso della grande truffa che si cela dietro l’inganno della diversione mediatica e della cultura dell’immagine.”

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Short>Cuts Awards DOTR014

Con il sostegno di        Patrocinio di
logo_reg_tras_small     ROMA CAPITALE
Municipio I
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Detour on the Road 014
Festival itinerante del cinema indipendente sulla strada e di frontiera
Immagini erranti, spaesamenti e derive psicogeografiche 

DOTR014-shortcuts

 “Un tragitto é sempre tra due punti, ma lo spazio intermedio ha preso tutta la sua consistenza, 
e gode di un’autonomia come di una direzione propria”. G. Deleuze, F. Guattari, 198

 

Short>Cuts
short and medium-length film contest 

 

domenica 21 dicembre 2014 h20.30

Premiazione Short>Cuts / Short>Cuts Awards Ceremony

Consegnati i Premi e le Menzioni Speciali della Giuria del concorso per mediometraggi e cortometraggi Short>Cuts 2014

 

・Miglior Film 2014 – Premio della Giuria / Best Film 2014 – Jury Award

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SUB di Enzo Cillo (Italy 2014)

“Colpisce per la grande capacità visionaria attuata con mezzi semplici: camera fissa, un bianco e nero essenziale ma potente, il sonoro ridotto al minimo che conduce lo spettatore in un viaggio dell’anima visionario e immaginifico a colpi d’immagini forti e molto personali, tra paesaggio naturale e urbano, deserto e poetico. Come fosse l’ultimo uomo sulla terra, enzo cillo cerca di ricomporre lungo lo spazio aperto di immagini-movimento e immagi-tempo la memoria individuale e collettiva fatta di luoghi, istanti, incontri.”

・Miglior Film 2014 – Premio del Pubblico / Best Film 2014 – Audience Award

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STORMED di Fran Atopos Conte (Italy/Philippines 2014)

・Menzione Speciale della Giuria a / Jury’s Special Mention to

NOUACKCHOTT P.k. 0, di Julien Fiorentino e Stanislas Duhau (Fra/Mauritania 2012)

“per essere il corto più ecologico, un viaggio a km zero. Ritratto vibrante della capitale della Mauritania e dei suoi abitanti, conduce con leggerezza e profondità una riflessione sull’ambiente e lo sviluppo sostenibile che parte dal basso e ci fa interrogare sulle nostre responsabilità.”

・Menzione Speciale della Giuria a / Jury’s Special Mention to

HALA YELLA ADDIO/ADIOS di Elena Bellantoni (Italia 2013)

“per l’originalità del progetto e il suo valore etico. Con una fotografia strepitosa e un montaggio convincente, ci conduce in un viaggio attraverso le lingue, quelle vive e quelle che rischiano di scomparire insieme alle tradizioni e alle culture dei popoli cui appartengono.”

・Menzione Speciale della Giuria a / Jury’s Special Mention to

KILLER FRIENDS di Kurt Husemoller (Usa 2013)

“per essere il miglior corto di finzione in concorso. Divertente viaggio metaforico nel tempo e nello spazio sulla scia dell’immaginazione e dei ricordi con una recitazione, regia, fotografia condotti magistralmente.”

・Menzione Speciale del Detour a / Detour’s Special Mention to

CIMEX LECTULARIUS  di Milon Madbar (Italy/Bangladesh 2014)

“per aver saputo raccontare con ironia e schiettezza, tra difficoltà quotidiane e aspirazioni, il soggiorno dell’autore nel nostro paese.”

・Menzione Speciale del Detour a / Detour’s Special Mention to

ACQUA CHE VA NON TORNA di Abdullah Al Mamun (Italy/Bangladesh 2014)

“per aver saputo cogliere con intensità poetica i dati di un paesaggio, rielaborandoli in un’evocazione di un viaggio spazio-temporale nell’esperienza personale dell’autore.”


Giuria Short>Cuts:

> Presidente: Chiara Lenzi (Direttore di Schermaglie.it)

> Stefania Bonelli (critico cinematografico, Schermaglie.it)
Alessia Brandoni (critico cinematografico, Schermaglie.it)
> Enrico Costantino (critico cinematografico OMD-Radio Città Aperta)
> Elisa Esposito (giornalista, curatrice rubrica Il Meglio del cinema, Radio Max)
Francesca Gallo (docente  Storia dell’Arte e Spettacolo, Sapienza Università Roma)
> Claudio Gentile (critico cinematografico OMD-Radio Città Aperta)
> Chiara Rapaccini (artista, illustratrice, filmmaker)
> Fabiana Sargentini (regista)
> Vittoria Scarpa (giornalista Cineuropa)

IN COLLABORAZIONE CON

associazione Euskara / Settimana Basca O!PLA Animation Across Borders
Ogólnopolski Festiwal Polskiej Animacji

Il festival delle migrazioni
e del recupero della storia orale

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LampedusaInFestival

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MEDIA PARTNERS

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CINE DETOUR

LOGOTONDO_ombra

Cinema | Corsi e laboratori | Esposizioni | attività per bambini | Cinebar | Musica | Video d’arte | Teatro | Produzione Distribuzione Editoria indipendente

Associazione Culturale Detour – Via Urbana 107 Roma www.cinedetour.itcinedetour@tiscali.it

Tutti i film sono proiettati in lingua originale con sottotitoli in italiano

Art-house cinema in Downtown Rome since 1997. All movies are screened in their original languages with italian or english subtitles

Cineclub Detour è affiliato all’ENAL e alla FICC (Federazione Italiana Circoli Cinema)

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27-28 dic h21.00 DOCTORCLIP 2014 Roma Poetry Film Festival

QUESTA SERA E DOMANI al DETOUR, ore 21.00

DOCTOR CLIP 2014 Roma Poetry Film Festival

una produzione MRF5

 

sabato 27

THE BEST OF DOCTORCLIP

Una selezione delle migliori videopoesie dalle passate edizioni di DOCTROCLIP 2005-13

domenica 28

NINE POEMS IN BASILICATA

di Antonello Faretta con John Giorno
presenterà il film Gabriele Anaclerio docente e saggista cinematografico

 

doctorclip1

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