BANDA BASSOTTI. E se gli operai scrivessero canzoni?

La Banda Bassotti è un gruppo musicale Ska-Punk-Oi! romano, uno dei più importanti sulla scena indipendente europea. In trent’anni ha suonato in tutto il mondo, dal Giappone al Sud America, e venduto più di 200.000 dischi.
Sigaro, Picchio, David e Pasquale negli anni ’80 fanno i manovali nei cantieri di Roma.
La pausa pranzo in cantiere è una tribuna politica, un giorno leggono su Il Manifesto: “si formano brigate del lavoro per il Nicaragua”. Laggiù il Fronte Sandinista combatte contro la dittatura, c’è la guerra e la guerra distrugge. Così i quattro manovali partono con pala e piccone perché la libertà si può costruire.
Di ritorno a Roma i manovali continuano a fare i manovali e nelle manifestazioni di piazza costruiscono i palchi, è il loro modo di contribuire alla causa.
Un giorno – con Clash, Specials, ranchere e ritmi latini nel cuore e nel cervello – i manovali salgono sul palco e nasce la Banda Bassotti che, dalle borgate romane, parte per un viaggio musicale e politico in sostegno delle lotte di liberazione e di indipendenza dei popoli.

DAVID LYNCH THE ART LIFE > ultima proiezione!

Se volete sapere da dove nascono le immagini che hanno reso celebre David Lynch e hanno portato le sue visioni nelle vostre Tv con Twin Peacks non potete perdere questo documentario. David Lynch ci accompagna con questo film in un intimo e personale viaggio nel tempo, raccontandoci gli anni della sua formazione artistica. Dall’infanzia nella tranquilla provincia Americana fino all’arrivo a Philadelphia, seguiamo le tappe del percorso che ha portato David Lynch a diventare uno dei più enigmatici e controversi registi del cinema contemporaneo. Originale miscela di immagini, musica ed estratti dai suoi primi film, “David Lynch: The Art Life” illumina gli oscuri meandri del suo mondo visionario, offrendo al pubblico la possibilità di comprendere sia l’artista che l’uomo. Grazie a “David Lynch: The Art Life” possiamo così scoprire le paure, le contraddizioni e gli sforzi che Lynch ha dovuto superare durante la propria carriera, incontrando le persone che hanno contribuito alla sua formazione. Appare così evidente che già da giovane Lynch vedeva il mondo in modo diverso, assimilandone le ombre e impiegando i propri sogni fino a creare gli affreschi visionari che hanno ipnotizzato il pubblico di tutto il mondo.

COTTON la via dei blue jeans – Luci dalla Cina @ Detour

Partendo dai campi di cotone dello Xinjiang, Nord-Ovest della Cina, passando per le filande e le officine di sartoria, fino alle passerelle del “Fashion Week” di Guangdong, nel Sud del Paese, il film segue l’intero percorso dell’oro bianco cinese, mostrando la precarietà estrema che caratterizza le condizioni di lavoro nei vari segmenti di questa filiera.
Dalla semina al raccolto, per poi passare attraverso la filatura e la cucitura nelle fabbriche. Il lavoro è duro e sottopagato, i vestiti confezionati sono venduti per pochi spiccioli ai marchi internazionali.
Ogni tappa del viaggio è incarnata da personaggi diversi: Ye e sua moglie, che conducono la dura vita dei coltivatori di cotone, lavorando per la loro piccola cooperativa; la giovane operaia Ping, che fila il cotone in una fabbrica dove i ritmi di lavoro sono intensissimi; Wei e sua moglie, che, dopo una giornata di lavoro pesante, passata a cucire e imballare jeans, scendono nel seminterrato della fabbrica, dove vivono in una piccola stanza, con un letto e una cucina di fortuna. La proiezione è il primo appuntamento del focus “Luci della Cina”, in collaborazione con l’omonimo festival, all’interno del palinsesto della quinta edizione di On the Road FF 2017.

I’M NOT YOUR NEGRO. Nomination Oscar 2017. Premio del Pubblico Berlino 2017

“Perché tanto livore bianco? Forse l’ossessione per una sorta di “demone della purezza” rivela l’oscurità che si agita nell’animo dei bianchi? Sono le domande inquietanti che vengono fuori vedendo il documentario capolavoro I am not your negro di Raoul Peck, basato su Remember this house, un manoscritto incompleto dello scrittore afroamericano James Baldwin. Un film che spinge a rovesciare i poli opposti, il bianco e il nero, con tutte le conseguenze del caso. Un documentario che merita di essere visto dal maggior numero possibile di spettatori, di essere proiettato e discusso nelle scuole. I am not your negro pervade l’animo nel profondo e finora è il film più bello del 2017…” Francesco Boille – Internazionale

MERCI PATRON! > documentario dell’anno in Francia

Le Monde ha scomodato Ernst Lubitsch, Frank Capra e Michael Moore per definire questo film di François Ruffin, giornalista e attivista, direttore di Fakir, bimestrale satirico, che nel 2013 ha messo nel mirino della sua macchina da presa l’uomo più ricco di Francia, Bernard Arnault, vate di LVMH, megagruppo del lusso, che tiene insieme tra gli altri marchi Fendi, Bulgari, Louis Vuitton, Givenchy, Moët & Chandon e Carrefour. “Pare che l’industriale e finanziere non l’abbia presa particolarmente bene. Le Parisien, il suo giornale di famiglia, si è rifiutato di scriverne. Ma il pubblico ha invaso lo stesso e in massa le sale, sghignazzando e applaudendo a ogni fine proiezione. La classe operaia non andrà più in paradiso, ma intanto si è presa una bella rivincita”, Repubblica.

RE:LEGALIZED

Un viaggio americano sulla strada della pianta più utile e più proibita al mondo. Perchè una pianta che esiste sulla terra da 38 milioni di anni è stata proibita negli ultimi 80 anni? Perché oggi negli Stati Uniti un numero di stati sempre maggiore ne legalizza e regolamenta l’uso medico e ricreativo? Un sorprendente viaggio terapeutico attraverso la frontiera della rilegalizzazione, tra coltivazioni biologiche e multinazionali del tabacco, tra scienziati illuminati e avide case farmaceutiche, tra chi passa gli anni in prigione e chi crea una nuova, gigantesca economia, sognando un mondo salvato dalla cannabis.

MERCI PATRON! > documentario dell’anno in Francia

Le Monde ha scomodato Ernst Lubitsch, Frank Capra e Michael Moore per definire questo film di François Ruffin, giornalista e attivista, direttore di Fakir, bimestrale satirico, che nel 2013 ha messo nel mirino della sua macchina da presa l’uomo più ricco di Francia, Bernard Arnault, vate di LVMH, megagruppo del lusso, che tiene insieme tra gli altri marchi Fendi, Bulgari, Louis Vuitton, Givenchy, Moët & Chandon e Carrefour. “Pare che l’industriale e finanziere non l’abbia presa particolarmente bene. Le Parisien, il suo giornale di famiglia, si è rifiutato di scriverne. Ma il pubblico ha invaso lo stesso e in massa le sale, sghignazzando e applaudendo a ogni fine proiezione. La classe operaia non andrà più in paradiso, ma intanto si è presa una bella rivincita”, Repubblica.

REGARDING SUSAN SONTAG

Intima e approfondita indagine della vita di una delle intellettuali più influenti e provocatorie del ventesimo secolo. Appassionata e schietta, Sontag è stata una delle maggiori icone letterarie, politiche e femministe della sua generazione. Viene qui ricordata da amici, familiari, colleghi e compagni, attraverso materiali d’epoca e immagini d’archivio accompagnate da estratti dei suoi testi, letti dall’attrice Patricia Clarkson. Più di ogni altro intellettuale del suo tempo Sontag è stata seguita, filmata, fotografata. Pagine Nascoste, la rassegna di documentari su libri, scrittori e scritture che si è affermata negli anni come uno degli appuntamenti più seguiti del Festivaletteratura di Mantova approda al Cinema Detour.

PER UN FIGLIO di Suranga Deshapriya Katugampala

Lì Sunita, una donna srilankese di mezz’età, divide le sue giornate tra il lavoro di badante e un figlio adolescente. Fra loro regna un silenzio pieno di tensioni. È una relazione segnata da molti conflitti. Essendo cresciuto in Italia, il figlio fa esperienza di un’ibridazione culturale difficile da capire per la madre, impegnata a lottare per vivere in un paese al quale non vuole appartenere.
Realizzata da un giovane regista appartenente alla seconda generazione di immigrati srilankesi in Italia, quest’opera prima ambientata nel Nord Italia racconta con stile a tratti documentaristico il rapporto tra una madre sola e un figlio adolescente chiuso e ribelle. Al tempo stesso è uno spaccato della vita degli immigrati nel nostro paese, che vivono una vita spesso faticosa e piena di sacrifici e dove genitori e figli sono spesso divisi tra il desiderio di conservare la propria lingua e le proprie tradizioni e la voglia di integrarsi e sentirsi accettati. Un esordio maturo che è anche una voce che mancava nel nostro cinema: quella di chi è a metà tra due mondi e li ama entrambi.

ROIS ET REINE di Arnaud Desplechin | buffet e proiezione

Buffet e proiezione a cura della rivista di cinema online Schermaglie.it. Buffet alle 20.30. Proiezioni alle 21 (versione originale francese, sottotitoli in italiano). Il film: Rois et Reine è la storia del coronamento del sogno di NORA che sposerà presto il suo uomo ideale e del declino di ISMAEL, ricoverato per errore in un ospedale psichiatrico dal quale uscirà in uno stato pietoso.
Queste due storie s’intrecciano a metà film, quando Nora va a far visita a Ismaël e gli chiede di adottare suo figlio, ELIAS.
Scopriamo così che Nora ed Ismaël sono stati amanti. Poi le loro vite si dividono di nuovo.