3 ott LE XI ROSE BIANCHE: presentazione del libro, mostra fotografica e intervallo musicale

LE XI ROSE BIANCHE, presentazione del libro a cura di Gianni Castaldi. L’AMORE CAPITALE, collettiva fotografica di Veronica Sargenti, Jonathan Giacomelli, Azzurra Giacomelli, Agnese Fantozzi, Gianluca Andreani. Intervallo musicale con Davide Castaldi, Chitarra e Agnese Turrin, Voce.

Cowards Bend the Knee – Proiezione con musica dal vivo / Screening & Live Music

MERCOLEDì 30 | WEDNESDAY 30

Cineclub Detour Via Urbana 107 Roma, h21.30. Ingresso con tessera Arci / sottoscrizione

THE SOUNDS OF DETOUR
PROIEZIONE CON MUSICA DAL VIVO | SCREENING WITH LIVE MUSIC

Cowards Bend the Knee

di Guy Maddin (Canada 2004, 64′)

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 Michael Thieke (De) Clarinetto / Oggetti  |  Mike Cooper (Uk)  Chitarra Lap Steel / Elettroniche  |  Luca Venitucci (It) – Fisarmonica

Michael Thieke (De) Clarinet / Objects  |  Mike Cooper (Uk) Lap Steel Guitar / Electronics  |  Luca Venitucci (It) Fisarmonica

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Cowards Bend the Knee è un film interamente muto, in bianco e nero, realizzato dal regista canadese Guy Maddin nel 2003. Consiste in 10 capitoli, ciascuno della durata di 6 minuti e 9 secondi.

Concepito in origine come installazione per un peepshow commissionata dalla Power Plant Contemporary Gallery di Toronto, con ciascuna sequenza ospitata in una apparecchiatura diversa,
è stato in seguito trasformato in lungometraggio cinematografico.

Da diversi anni Michael Thieke propone proiezioni del film con musica dal vivo, in diverse città del mondo con formazioni di musicisti differenti.

La musica è completamente improvvisata, con il solo limite dii rispettare la struttura in dieci episodi del film, in modo tale da creare dieci brani ciascuno della durata di 6’09”.

Tutte le proiezioni/concerti saranno registrate per creare un archivio delle colonne sonore “possibili” del film. Questa repertorio vorrebbe mettere gli spettatori nelle condizioni di creare successivamente la loro propria versione della musica del film, sia selezionando i brani che lasciandoli riprodurre in modalità casuale. 

La vicenda raccontata nel film: Mentre la sua fidanzata Veronica giace morente nella stanza sul retro del locale parrucchiere / postribolo , la stella dell’hockey Guy la abbandona per una donna misteriosa, Meta. Sebbene Meta restituisca il suo sentimento, lei non si lascerà toccare fino a che un chirurgo non sostituisca le mani di Guy con quelle del padre morto di lei – che sono blu a causa degli anni trascorsi a tingere i capelli al salone . Il chirurgo simula il trapianto dipingendo le mani del ragazzo mentre lui è sotto anestesia. Guy , pensando che le sue mani siano quelle del padre di Meta , non riesce più a toccarla con sensualità . Apparentemente posseduto dalle sue mani , diventa un assassino , soffocando amici e nemici, cercando confusamente  di vendicare la morte del padre di Meta . Nel frattempo, una nuova parrucchiera entra a far parte del personale – è il fantasma di Veronica, di cui Guy si innamora, ignaro della sua vera identità…

Cowards Bend the Knee is a wholly mute black and white film that came out in 2003. It is 64 minutes long and consists of 10 chapters, each of them 6 minutes and 9 seconds long. It was originally designed to be a peepshow installation, with each of the film’s chapters housed in a separate machine and was shot for the Power Plant Contemporary Art Gallery in Toronto. It was later turned into a full length feature for the theatre showings. For a few years now Michael Thieke does screenings of the film with live music, with different group setups in different cities; researching Evan Lurie’s saying: “The truth of film composing is that every piece of music works with every piece of film. But—and this is a big but—every piece of music changes every piece of film.” The music of the live screenings is fully improvised. The only limit for the music is to respect the structure of ten episodes of the film, in order to create ten pieces, each of 6’09” length. All screenings/concerts will be recorded to set up an archive of possible soundtracks for the film. This collection should enable spectators later to create thier own personal version of the film music, either by choice or randomly.

The story: While his girlfriend Veronica lies dying in the back room of the local hair salon/whorehouse, hockey star Guy abandons her for a mysterious beauty named “Meta”. Although Meta returns his affection, she won’t let him touch her until a surgeon replaces Guy’s hands with those of her dead father – which are blue from his years of dyeing hair at the salon. The corset-clad, cigar-smoking surgeon fakes the transplant by painting Guy’s hands while he’s under anaesthetic. Guy, thinking his hands to be those of Meta’s father, can no longer bring himself to touch her in a sexual way. Seemingly possessed by his hands, he becomes a murderer, choking friends and foe alike, vaguely seeking to revenge the death of Meta’s father. Meanwhile, a new hairdresser joins the staff – Veronica’s ghost. Unaware of her true identity, Guy falls for this new beauty. Not interested in Guy, she falls for his father. Once Guy completes his revenge by strangling Meta’s mother, she cools towards him and demands the return of her father’s hands. She and the surgeon forcibly remove them. All this comes to a climax when a handless Guy attempts to conjure the help of forgotten hockey heroes in a wax museum to force his father away from Veronica’s ghost, who has just accepted his marriage proposal. The figures come to life and instead chase Guy. There is a brief reconciliation between Meta and her father, one of these temporarily-resurrected figures. The nearly delirious Guy now learns that the museum was not for heroes but for cowards, men who were not brave enough to face the prospect of living a day-to-day life with a wife and children. The film closes with Guy now part of the museum himself, one wax figure among many.

NO HAY DETOUR | procedura di riavvio Detour 2.0


SABATO 18  ore 20.00

no hay detour

Procedura di riavvio Detour 2.0

b-side cinema | musica e fumetti live | mostre | web radio | azionismo underground 

+ proiezione del cult film “Detour” di Edgar G. Ulmer

NO HAY DETOUR, There is no screen, no projector, no seats, il n’y a pas de cinema!
This is all… a video recording. NOY HAI DETUOR, and yet we see the movie and we hear the orquestra.

“That’s the greatest cock-and-bull story I ever heard. So he fell out of his car? Say, who do you think you’re talking to? A hick? Listen mister, I’ve been around, and I know a wrong guy when I see one. What did you do? Kiss him with a wrench?”
Vera, Detour, E.Ulmer, 1945

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MAURO ANTONINI (The Artist Formerly Known as Manthomex) – MOSTRA TRE ANNI DI PICCIONCINEMA E PERFORMANCE DI DISEGNO LIVE
Piccion è un piccione speciale con il potere di comparire nei momenti focali di tutta la storia del cinema e si trova di volta in volta – o meglio di vignetta in vignetta – in situazioni che lo vedono in pericolo o pronto a fare amicizia con le icone del cinema classico e contemporaneo. Dal gennaio 2011 Piccion appare online ogni settimana in un webcomic disegnato tradizionalmente in bianco e nero “classico” dal titolo PICCIONCINEMA, ad opera di Mauro Antonini (The Artist Formerly Known as Manthomex) visionabile su http://piccioncinema.deviantart.com/ , http://mauroantonini.blogspot.com/ , http://www.facebook.com/pages/Mauro-Antonini/214591586048
In occasione dei tre anni di pubblicazione del webcomic PICCIONCINEMA il cineclub Detour verrà “Piccionizzato” con esposizione di tavole originali della serie, e riproduzioni in grande formato di alcune delle vignette L’autore, Mauro Antonini, sarà presente per tutta la durata dell’evento per performance con disegno live e per omaggiare il pubblico con sketch personalizzati e “on demand”.

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ENEA TOMEI  – PRIVATE INVESTIGATIONS
Il primo reading/concerto/dj set sperimentale di crowd funding a sostegno della stampa della TRILOGIA DA NULLA.
Un diario esistenziale di suono, voce e musica. Una postazione del tutto simile a un dj set in cui mixer, iPad, mangia cassette e iPhone, costruiscono una colonna sonora costituita da scorie di brani elettronici, musica ambient, registrazioni domestiche su cui, come un flusso di pensieri, scorre la narrazione live del primo volume della trilogia: 100%MERDA. 

ARIRANG – PROVE TECNICHE DI TRASMISSIONE DI RADIO DETOUR
Prove tecniche di trasmissione di RadioDetour, la web station che cattura e rilancia in streaming voci, suoni ed istantanee dagli eventi che animano la sala di via Urbana: la nuova incarnazione di ARIRANG, l’esperimento do visivel ao invisivel di SERGIO SOZZO e LAURA SINCERI che porta in dote a No Hay Detour l’ultimo saluto ad uno spirito guida, rumore cosmico di fondo di ogni nostra comunicazione radio (electricity comes from other planets…): Lou Reed secondo Laurie Anderson, una lettura di Laura Sinceri.

BLASCO MOROZZO – P.H.A.K.E. MINIMAL SET
Progetto acustico folk-rock che prosegue nel solco dell’eredità dei Superfetazione, band seminale del sottobosco punk romano, fondata nel 1987, fra gli altri, da Corey Brennan (ex-Lemonheads).
P.H.A.K.E si esibisce dal vivo in contesti eterogenei, richiamando un seguito di curiosi e affezionati, a proprio agio sia nel calore alcolico di un pub di quartiere che nella cornice sofisticata del Macro, Museo d’Arte Contemporanea di Roma; sul palco di un rock-club così come in un cinema o in un’aula scolastica, a sonorizzare film muti e d’animazione. Una carica di energia live rinforzata dalla verve empatica del cantante Blasco Morozzo. 
Ballate dolenti e passionali, bagnate dal blues, animate da attitudine punk, nei brani originali Phake. Omaggi alla tradizione irlandese, al blues del delta e all’indie folk-rock nelle cover selezionate e ripercorse in forme innovative dalla band.

R’LYEH – JET SET ACUSTICO KRAUT/JAZZ ROCK
R’LYEH jet set – Una placida isola di oscillazioni Kraut-Rock ed echi Jazz-Noise
Personnel: Fabio Serafini alla chitarra elettrica e Alessio Brugiotti alle percussioni.

ore 22.45
proiezione del film

Detour

di Edgar G. Ulmer (Usa 1945, 67′ noir, english version sottotitoli in italiano)

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Film oggetto di studio e di culto da parte dei più grandi cineasti, tra i quali Martin Scorsese, girato in 6 giorni e in due soli ambienti, Detour è considerato il capolavoro di Edgar G. Ulmer, già assistente di Friedrich Murnau, che, ispirandosi all’espressionismo tedesco, realizza una lenta, inesorabile, discesa all’inferno, con un film a metà strada tra il noir europeo e il poliziesco americano, utilizzando attori sconosciuti. Da incorniciare la sequenza finale filmata in un unico piano sequenza di 5 minuti.