NEMICO DELL’ISLAM? Un incontro con Nouri Bouzid | Miglior Film DOTRff015

Nouri Bouzid è il più importante regista tunisino. Ha raccontato nei suoi film tutto ciò che sembra impossibile raccontare dall’interno di un paese arabo: omofobia, tortura, prigionia politica, repressione, patriarcato, integralismo religioso, antisemitismo, patologie sessuali. Non ha trascurato nulla, senza dimenticare che nel cinema (come nella vita) lo stile è la cosa più importante: e che le storie che stanno a cuore bisogna raccontarle in modo prodigioso, perché chi guarda non desideri guardarne altre. // Proiezione alla presenza del regista Stefano Grossi. Prima della proiezione, Termini TV, unico canale online basato in una stazione ferroviaria, presenta alcuni video sul tema Islam e una video intervista al regista Nouri Bouzid.

Un tè con Nouri. Il regista Nouri Bouzid a Roma incontra il pubblico del Detour

Il grande regista Nouri Bouzid, per pochi giorni eccezionalmente a Roma, incontra il pubblico del Detour! Un evento speciale a ingresso gratuito per i soci, l’occasione per conversare, sorseggiando una tazza di tè, con uno dei più significativi esponenti del cinema tunisino contemporaneo. Bouzid Ha raccontato nei suoi film tutto ciò che sembra impossibile raccontare dall’interno di un paese arabo: omofobia, tortura, prigionia politica, repressione, patriarcato, integralismo religioso… Non ha trascurato nulla, senza dimenticare che nel cinema (come nella vita) lo stile è la cosa più importante: e che le storie che stanno a cuore bisogna raccontarle in modo prodigioso, perché chi guarda non desideri guardarne altre. Nel corso dell’evento sarà proiettato il promo del documentario MAHBOUL (Il folle) di Stefano Grossi.

NEMICO DELL’ISLAM? UN INCONTRO CON NOURI BOUZID di Stefano Grossi | Miglior Film DOTRff015

Nouri Bouzid è il più importante regista tunisino. Ha raccontato nei suoi film tutto ciò che sembra impossibile raccontare dall’interno di un paese arabo: omofobia, tortura, prigionia politica, repressione, patriarcato, integralismo religioso, antisemitismo, patologie sessuali. Non ha trascurato nulla, senza dimenticare che nel cinema (come nella vita) lo stile è la cosa più importante: e che le storie che stanno a cuore bisogna raccontarle in modo prodigioso, perché chi guarda non desideri guardarne altre.