The best Italian movies: not only pizza, spaghetti & mandolino... All movies are shown in Italian with English subtitles. A chance to socialize and network while mingling with an international crowd. Serata di proiezione di cinema italiano sottotitolato in inglese. Per il programma dettagliato, info e prenotazioni / For further information and reservation please contact: cinedetour@tiscali.it / www.friendsinrome.com
L'Istituto Grange-aux-Belles di Parigi, classe di accoglienza. Un gruppo di ragazzi tra gli undici e i quindici anni si ritrova insieme per imparare il francese. Arrivano da Guinea, Bielorussia, Irlanda, Serbia, Venezuala, Senegal, Cina, Libia. Scappano dalla crisi, dai neo nazisti, dall'infibulazione, dalla povertà, dalla solitudine, dalla mancanza di un futuro. Al termine dell'anno, i loro progressi decideranno in quale classe della scuola "normale" verranno inseriti. La regista Julie Bertuccelli, però, non racconta una storia triste, ma è capace di cogliere prima di tutto l'entusiasmo di quest'avventura agli inizi, le soddisfazioni più che le delusioni, le passioni più forti delle timidezze. Un film che dell'esperienza scolastica, spesso data per scontata o subìta passivamente, ricorda opportunità e privilegi, e che apre il dibattito sull'importanza delle classi (rigorosamente temporanee) di accoglienza, che possano fare da ponte per accompagnare per mano i giovani stranieri all'interno di gruppi di coetanei già chiusi e omologati. // Fra: Ils viennent d’arriver en France. Ils sont Irlandais, Serbes, Brésiliens, Tunisiens, Chinois ou Sénégalais... Pendant un an, Julie Bertuccelli a filmé les échanges, les conflits et les joies de ce groupe de collégiens âgés de 11 à 15 ans, réunis dans une même classe d’accueil pour apprendre le français. Dans ce petit théâtre du monde s’expriment l’innocence, l’énergie et les contradictions de ces adolescents qui, animés par le même désir de changer de vie, remettent en cause beaucoup d’idées reçues sur la jeunesse et l’intégration et nous font espérer en l’avenir...
Programma della serata: ore 20.30 finger food di benvenuto. Ore 21.00 reading tratto dal libro “LEI. Quando l’abuso è al femminile" (2014, Ed. Malatempora) di e con Franca Kodi. A seguire incontro con l'autrice. In genere le donne chiedono aiuto alle donne. Ma cosa succede quando la donna è abusata da un'altra donna? E se questa è sua madre? Franca subisce da bambina senza rendersene conto l'abuso di una madre istrionica, tanto furba da mantenere un'immagine da "brava mamma" verso l'esterno.
L'Istituto Grange-aux-Belles di Parigi, classe di accoglienza. Un gruppo di ragazzi tra gli undici e i quindici anni si ritrova insieme per imparare il francese. Arrivano da Guinea, Bielorussia, Irlanda, Serbia, Venezuala, Senegal, Cina, Libia. Scappano dalla crisi, dai neo nazisti, dall'infibulazione, dalla povertà, dalla solitudine, dalla mancanza di un futuro. Al termine dell'anno, i loro progressi decideranno in quale classe della scuola "normale" verranno inseriti. La regista Julie Bertuccelli, però, non racconta una storia triste, ma è capace di cogliere prima di tutto l'entusiasmo di quest'avventura agli inizi, le soddisfazioni più che le delusioni, le passioni più forti delle timidezze. Un film che dell'esperienza scolastica, spesso data per scontata o subìta passivamente, ricorda opportunità e privilegi, e che apre il dibattito sull'importanza delle classi (rigorosamente temporanee) di accoglienza, che possano fare da ponte per accompagnare per mano i giovani stranieri all'interno di gruppi di coetanei già chiusi e omologati. // Fra: Ils viennent d’arriver en France. Ils sont Irlandais, Serbes, Brésiliens, Tunisiens, Chinois ou Sénégalais... Pendant un an, Julie Bertuccelli a filmé les échanges, les conflits et les joies de ce groupe de collégiens âgés de 11 à 15 ans, réunis dans une même classe d’accueil pour apprendre le français. Dans ce petit théâtre du monde s’expriment l’innocence, l’énergie et les contradictions de ces adolescents qui, animés par le même désir de changer de vie, remettent en cause beaucoup d’idées reçues sur la jeunesse et l’intégration et nous font espérer en l’avenir...
Tre premi alla Quinzaine des Réalisateurs del Festival di Cannes, il Prix Louis Delluc dell'opera prima, tre César 2015, a coronare l'esordio alla regia di Thomas Cailley. L'estate del giovane Arnaud si preannuncia tranquilla fino al momento in cui incontra Madeleine, bella, fragile e appassionata di allenamenti estremi e profezie catastrofiche. Arnaud non si aspetta nulla mentre Madeleine si prepara alla fine del mondo... Tra i due, nasce una storia d'amore e di sopravvivenza (o entrambe), fuori da ogni canone prestabilito. // Fra: Entre ses potes et l’entreprise familiale, l’été d'Arnaud s’annonce tranquille… Tranquille jusqu'à sa rencontre avec Madeleine, aussi belle que cassante, bloc de muscles tendus et de prophéties catastrophiques. Il ne s’attend à rien ; elle se prépare au pire. Jusqu'où la suivre alors qu'elle ne lui a rien demandé ? C’est une histoire d’amour. Ou une histoire de survie. Ou les deux.
Lune Froide è un film particolare come i racconti di Bukowski da cui e' tratto, ovvero " The copulating mermaid of Venice" e "Problem with a battery". Personaggi principali sono Simon e Dédé, due amici vicini allo sbando e con pochi fili di ancoraggio alla realtà, ai margini e nonostante questo capaci di resistere a loro stessi ed orgogliosamente indolenti di fronte alla vita. Donne, lavoro, amicizia, incontri promiscui ed irripetibili come nei racconti dello scrittore convivono con una sottile ed amara ironia che aiuta a non pensare e a non soffrire, finché non si alzano gli occhi al cielo e si guarda bene la Luna Fredda che ci sovrasta. Forse il segreto del film è un implicito invito alla resilienza, intesa come capacità di farsi scivolare le cose addosso possibilmente con l'aiuto di una buona birra e della musica, sapendo che quando Dio creò l'uomo fece un patto con il Diavolo. Inedita in italiano e con musiche di Hendrix, la pellicola venne presentata nel 1991 al festival di Cannes, prodotta da un certo Luc Besson... Interverrà Roberto Alfatti Appetiti, autore del libro "Tutti dicono che sono un bastardo. Vita di Charles Bukowski" (Ed. Bietti, Milano, 2014)
Uno dei grandi capolavori di Buster Keatin. Buster, un giovane fotografo ritrattista, si invaghisce di Sally, una segretaria della Metro-Goldwyn-Mayer. Nel tentativo di impressionare la ragazza decide di diventare un cameraman, scambiando la sua macchina fotografica con una vecchia cinepresa e inizia a fare le riprese usando come soggetto qualsiasi cosa. Tuttavia, a causa della sua inesperienza, le riprese risultano sovraesposte e Buster diviene lo zimbello degli studi MGM. Sally per consolarlo gli dà un appuntamento per la sera, durante il quale la donna verrà conquistata da un cameraman rivale di Buster. Incontro a seguire a cura di E MUTO FU.
Tre premi alla Quinzaine des Réalisateurs del Festival di Cannes, il Prix Louis Delluc dell'opera prima, tre César 2015, a coronare l'esordio alla regia di Thomas Cailley. L'estate del giovane Arnaud si preannuncia tranquilla fino al momento in cui incontra Madeleine, bella, fragile e appassionata di allenamenti estremi e profezie catastrofiche. Arnaud non si aspetta nulla mentre Madeleine si prepara alla fine del mondo... Tra i due, nasce una storia d'amore e di sopravvivenza (o entrambe), fuori da ogni canone prestabilito. // Fra: Entre ses potes et l’entreprise familiale, l’été d'Arnaud s’annonce tranquille… Tranquille jusqu'à sa rencontre avec Madeleine, aussi belle que cassante, bloc de muscles tendus et de prophéties catastrophiques. Il ne s’attend à rien ; elle se prépare au pire. Jusqu'où la suivre alors qu'elle ne lui a rien demandé ? C’est une histoire d’amour. Ou une histoire de survie. Ou les deux.
Tre premi alla Quinzaine des Réalisateurs del Festival di Cannes, il Prix Louis Delluc dell'opera prima, tre César 2015, a coronare l'esordio alla regia di Thomas Cailley. L'estate del giovane Arnaud si preannuncia tranquilla fino al momento in cui incontra Madeleine, bella, fragile e appassionata di allenamenti estremi e profezie catastrofiche. Arnaud non si aspetta nulla mentre Madeleine si prepara alla fine del mondo... Tra i due, nasce una storia d'amore e di sopravvivenza (o entrambe), fuori da ogni canone prestabilito. // Fra: Entre ses potes et l’entreprise familiale, l’été d'Arnaud s’annonce tranquille… Tranquille jusqu'à sa rencontre avec Madeleine, aussi belle que cassante, bloc de muscles tendus et de prophéties catastrophiques. Il ne s’attend à rien ; elle se prépare au pire. Jusqu'où la suivre alors qu'elle ne lui a rien demandé ? C’est une histoire d’amour. Ou une histoire de survie. Ou les deux.
Serata con aperitivo e proiezione, a ingresso libero e gratuito anche per in non soci del Detour. Proiezione del documentario The Nuclear Party realizzato da Luigi Politano e Luca Manes e prodotto da Re:Common. Con i suoi pittoreschi borghi medievali e una natura rigogliosa e incontaminata, il Somerset è una delle regioni più belle e visitate dell'Inghilterra meridionale. Un idillio rurale, che nelle ultime settimane è finito sotto la luce dei riflettori per uno dei più grandi progetti infrastrutturali del pianeta. È proprio su un tratto di costa del Somerset, non lontano dal confine con il Galles, che il Regno Unito si appresta a costruire la prima centrale nucleare da oltre due decenni a questa parte. Tra gli strumenti usati per far passare il progetto anche il "biodiversity offsetting". Una nuova invenzione dell'ingegneria finanziaria, che non fa bene alla natura e che a breve potrebbe approdare anche in Italia.
l’Associazione Culturale Euskara presenta al Cineclub Detour la selezione Kimuak Selection of Basque Short Films. Kimuak è un programma della Cineteca basca che ogni anno seleziona e promuove i migliori cortometraggi di registi baschi.
In un auditorium deserto, un luogo sospeso nel tempo e nello spazio, due tra i più importanti musicisti jazz, Paolo Fresu e Daniele Di Bonaventura, incontrano per la registrazione di un disco lo storico produttore della ECM Manfred Eicher. Qui, di fronte ad una platea spettralmente vuota, si sviluppa un lavoro artistico e artigianale in tutto analogo a quello di un laboratorio rinascimentale. Un lavoro nel quale la ricerca sul suono, l'esecuzione, la costruzione della struttura musicale, diventano espressioni di una fuga senza moto. Una fuga in cerca della visione per un pubblico a venire.
L'Istituto Grange-aux-Belles di Parigi, classe di accoglienza. Un gruppo di ragazzi tra gli undici e i quindici anni si ritrova insieme per imparare il francese. Arrivano da Guinea, Bielorussia, Irlanda, Serbia, Venezuala, Senegal, Cina, Libia. Scappano dalla crisi, dai neo nazisti, dall'infibulazione, dalla povertà, dalla solitudine, dalla mancanza di un futuro. Al termine dell'anno, i loro progressi decideranno in quale classe della scuola "normale" verranno inseriti. La regista Julie Bertuccelli, però, non racconta una storia triste, ma è capace di cogliere prima di tutto l'entusiasmo di quest'avventura agli inizi, le soddisfazioni più che le delusioni, le passioni più forti delle timidezze. Un film che dell'esperienza scolastica, spesso data per scontata o subìta passivamente, ricorda opportunità e privilegi, e che apre il dibattito sull'importanza delle classi (rigorosamente temporanee) di accoglienza, che possano fare da ponte per accompagnare per mano i giovani stranieri all'interno di gruppi di coetanei già chiusi e omologati. // Fra: Ils viennent d’arriver en France. Ils sont Irlandais, Serbes, Brésiliens, Tunisiens, Chinois ou Sénégalais... Pendant un an, Julie Bertuccelli a filmé les échanges, les conflits et les joies de ce groupe de collégiens âgés de 11 à 15 ans, réunis dans une même classe d’accueil pour apprendre le français. Dans ce petit théâtre du monde s’expriment l’innocence, l’énergie et les contradictions de ces adolescents qui, animés par le même désir de changer de vie, remettent en cause beaucoup d’idées reçues sur la jeunesse et l’intégration et nous font espérer en l’avenir...
Shuji è un regista indipendente che da qualche anno non riesce a realizzare opere personali, pertanto, persegue l'idea di sensibilizzare i suoi concittadini al cinema migliore, di cui auspica un ritorno e per la cui causa prega anche sulle tombe di Kurosawa, Mizoguchi e Ozu. Passa le giornate facendo volantinaggio per strada, ammonendo con un megafono le persone che non hanno riguardo né interesse per la vera arte, rimpiangendo una storia del cinema dimenticata, composta da grandi e insostituibili maestri: infine, di sera, nel terrazzino del suo minuscolo loft, nell'attico di un palazzo, organizza un cineforum da lui stesso introdotto. La militanza cinefila arriva a una svolta estrema quando Shuji scopre che suo fratello, uno strozzino che si è indebitato per finanziare i suoi film, è stato giustiziato dalla yakuza, per non aver pagato quanto doveva. Il debito, maggiorato, pesa ora sulla testa di Shuji stesso... Il regista più “apolide” che ci sia cambia ancora una volta nazione, anche se solo per un film. Nato in Iran, “adottato” da vent’anni dalla sua adorata New York e oggi volato in Giappone per esplorare nuove possibilità dopo la sua trilogia newyorchese e l'ottimo Vegas: Based on a True Story, Amir Naderi è sicuramente uno dei registi più interessanti, stimolanti e spesso geniali in circolazione.
La scomparsa di Ciro Giorgini, avvenuta poche settimane fa, si sta rivelando più dura da sopportare, non solo per i familiari, ma anche per gli amici e gli appassionati di cinema che lo hanno conosciuto in questi anni. Questa manifestazione si sarebbe dovuta svolgere lo scorso maggio 2014; dopo l’anteprima alle Giornate del Cinema Muto di Pordenone, con Ciro avevamo ipotizzato una proiezione di Too much Johnson all’Anteo di Milano e, in contemporanea, al Teatro Argentina di Roma; mentre a Milano la proiezione ebbe luogo, difficoltà burocratiche impedirono quella di Roma; pur consapevoli tutti, Ciro per primo, del suo stato di salute, rimandammo, quasi scaramanticamente, a settembre/ ottobre 2014 l’idea della replica romana, accompagnata da altri materiali di e intorno a Welles; purtroppo, anche in quella occasione, la proiezione non siamo riusciti a farla nei tempi previsti e stabiliti... Allora abbiamo fatto qualcosa di più: abbiamo lavorato negli ultimi mesi con lui a questa manifestazione, così come vi si presenta oggi, film per film, titolo per titolo, giorno dopo giorno, fino al the end. Per noi è stato un grande privilegio, per Ciro il suo modo di salutare gli amici e fare un regalo a Roma. [l’Officina Film Club - Cristina Torelli, Paolo Luciani]
Un altro splendido film dal regista di Paradise Now, in esclusiva al Detour, in collaborazione con Cinearchivio sulla Palestina. Una parte del ricavato della serata andrà al progetto Gaza. Summud: Terra, Acqua, Energia, Salute! OMAR racconta le mutevoli relazioni tra i quattro protagonisti, gli amici di infanzia Omar, Tarek e Amjad e Nadia, la sorella di Tarek amata da Omar e Amjad. La situazione è complicata da tutti i problemi associati al vivere nella Palestina occupata e dal fatto che i tre amici stanno preparando un’azione contro l’esercito israeliano. Grazie a una sapiente alchimia il film riesce ad essere avvincente e divertente mantenendo una posizione politica molto forte e chiara. “E’ un film sull’occupazione israeliana della Palestina. Non può essere altrimenti. Ma l’occupazione inevitabilmente un giorno finirà e io voglio che il mio film continui ad essere visto, voglio che sopravviva all’occupazione. Per questo doveva essere anche un buon thriller”. Così ha risposto ad un’intervista Hany Abu-Assad. Vincitore tra gli altri del Premio della Giuria al Festival di Cannes - A Certain Regard.
In un auditorium deserto, un luogo sospeso nel tempo e nello spazio, due tra i più importanti musicisti jazz, Paolo Fresu e Daniele Di Bonaventura, incontrano per la registrazione di un disco lo storico produttore della ECM Manfred Eicher. Qui, di fronte ad una platea spettralmente vuota, si sviluppa un lavoro artistico e artigianale in tutto analogo a quello di un laboratorio rinascimentale. Un lavoro nel quale la ricerca sul suono, l'esecuzione, la costruzione della struttura musicale, diventano espressioni di una fuga senza moto. Una fuga in cerca della visione per un pubblico a venire.
Un corto di di Emanuele Napolitano e Zaelia Bishop, serata a cura di Micol Di Veroli in collaborazione con ZAD! Zona Arte Detour. They Left Us è un viaggio onirico che ruota attorno alla tematica della sparizione, del non esserci più e di come questo possa essere attuabile/comprensibile nell’epoca contemporanea. La trama volutamente frastagliata e senza un reale appiglio temporale o spaziale si sviluppa attorno alla condizione umana rispetto alla natura ed alla nozione religiosa di lavoro. Dopo l'anteprima italiana al Detour il cortometraggio sarà proiettato al Festival del cinema di Cannes nella sezione Short Film Corner. Ingresso libero e gratuito fino a esaurimento dei posti disponibili.
Francis e Marie sono due amici che s'innamorano dello stesso uomo, Nicolas, un giovane che proviene dalla campagna e che si è appena trasferito a Montreal. Un vero colpo di fulmine per entrambi che si sforzano, ciascuno per conto proprio, come in un malefico duello, di attirare le attenzioni di Nicolas. Di volta in volta la tensione tra i personaggi cresce sempre più, e presto ognuno di loro interpreta in modo ossessivo i comportamenti ambigui e distruttivi dell'oggetto del loro desiderio. / FRA: L'histoire se déroule dans le milieu artistico-estudiantin aisé de Montréal. Francis, 20 ans environ, et Marie, un peu plus âgée, sont deux amis très proches. Lors d'un petit dîner chez Francis, ils éprouvent un coup de cœur simultané pour le même garçon, Nicolas. Chacun des deux amis lui manifeste son intérêt et tente de le séduire. Nicolas, jouant la séduction ambiguë vis-à-vis des deux, ne manifeste pas de réelle préférence. Un étrange trio amoureux se forme.
Serata con presentazione e proiezione di film a cura di ViSiOnI - INCONTRI DI CINEMA in collaborazione con E MUTO FU. Proiezione di LA FOLLA (The Crowd) di King Vidor (1928, versione muta/Silent Film). La vita di un uomo e una donna in una grande metropoli impersonale: le loro speranze, le lotte e i fallimenti. Saranno l’affetto che li lega e quello per il figlioletto ad alimentare la loro lotta quotidiana./ ENG: The life of a man and woman together in a large, impersonal metropolis through their hopes, struggles and downfalls.
The best Italian movies: not only pizza, spaghetti & mandolino... All movies are shown in Italian with English subtitles. A chance to socialize and network while mingling with an international crowd. Serata di proiezione di cinema italiano sottotitolato in inglese. Per il programma dettagliato, info e prenotazioni / For further information and reservation please contact: cinedetour@tiscali.it / www.friendsinrome.com
"La prima cosa che il comandante mi ha detto: ‘Tu non sei né un uomo né una donna, ma un partigiano. Hai gli stessi diritti e gli stessi doveri degli altri.’" Annita Malavasi aveva 22 anni quando nel 1943 le truppe tedesche occuparono l'Italia fin a quel momento alleata. La partigiana “Laila” ha trasmesso informazioni, trasportato armi, si è mossa tra le unità combattenti prendendo personalmente parte alla lotta armata. Per oltre un anno è rimasta sui monti a combattere contro l’occupante tedesco, dovendosi inoltre imporre in quanto donna tra gli uomini delle comunità montane dell’epoca. Sul finire della guerra Laila è stata una delle poche donne comandanti della Resistenza italiana. Nel corso della serata incontro con Lorenzo Teodonio autore di "Razza partigiana", da anni si occupa di Resistenza in particolare a Roma.
Inedito in Italia di Ken Loach, in esclusiva al Detour! Frammenti di vita di 3 ragazze della working class e dei loro coetanei nella Londra della meta' degli anni Sessanta. Scene girate dal vivo nelle case, nelle strade, nelle fabbriche, nei pub. Ken Loach porta sugli schermi della BBC tematiche sociali quali famiglia, amicizie, amori, sesso e aborto. / One of the first films directed by Ken Loach, unreleased in Italy, only at Detour. Rube, Sylvie and Eileen are three Clapham factory girls up for a good time: flirting with lads in the pub, practising the twist and swapping tales with the other women at work. But will the misfortunes and tragedies that befall them break their seemingly irrepressible spirit?
Inedito in Italia del grande regista canadese di origine armena Atom Egoyan (Exotica, Il dolce domani, Il viaggio di Felicia, Ararat, The Captive). Sono passati otto anni da quando Cass, la bambina di Matthew e Tina Lane, è stata rapita. Da allora suo padre non ha mai smesso di cercarla. Schiacciato dal senso di colpa (di una distrazione fatale) e dal dolore della compagna, Matthew percorre ostinato le strade bianche di neve che hanno inghiottito la sua bambina. Mentre la polizia indaga, provando a infiltrarsi in una sofisticata rete di pedofili, e Tina perde la testa, sorvegliata (e provocata) dal mostro che le ha sottratto Cass, Matthew prosegue la sua personale indagine, infilando la strada battuta dall'orco. (mymovies) Inedito in Italia del grande regista canadese di origine armena Atom Egoyan (Exotica, Il dolce domani, Il viaggio di Felicia, Ararat, Adoration). Selezionato al Festival di Cannes 2014./ eng: Matthew steps briefly into a diner and comes out to find that his young daughter Cassandra has vanished without a trace from the back of his truck. Her unsolved abduction destroys Matthew's once-happy relationship with his wife, Tina, who, haunted by mementos of Cassandra that appear mysteriously at her work, suspects her husband of foul play.
Dopo una tournèe di successo nei principali teatri italiani, arriva in esclusiva romana al Detour Goltzius & the Pelican Company, l’ultimo capolavoro di Peter Greenaway. L’olandese, Hendrik Goltzius, uno dei primi incisori di stampe erotiche del tardo Cinquecento, è alla ricerca di un finanziatore per riuscire a finalizzare il suo progetto: un libro d’illustrazioni di alcune tra le più controverse storie del Vecchio Testamento. Il margravio di Alsazia è disposto a donare la cifra richiesta, ma solo se Goltzius e la sua compagnia, The Pelican Company, lo convinceranno mettendo in scena dal vivo gli episodi biblici legati ai vizi capitali. // ENG: The film is based on the life of Hendrik Goltzius, a late 16th century Dutch printer and engraver of erotic prints. He seduces the Margrave of Alsace into paying for a printing press to make and publish illustrated books. Goltzius promises him an extraordinary book of pictures of the Old Testament Biblical stories.
Kate, una giovane sotto osservazione psichiatrica che soffre di mancanza di fiducia, auto-stima e auto-controllo, racconta di una "Kate cattiva" che commette atti immorali. Le condizioni della ragazza sono la conseguenza dell'ipocrisia, dell'egoismo e della debolezza di coloro che la circondano, oppure Kate può essere solo diagnosticata e trattata come schizofrenica?
Dopo una tournèe di successo nei principali teatri italiani, arriva al cinema Goltzius & the Pelican Company, l’ultimo capolavoro di Peter Greenaway. L’opera, come sempre al Detour, verrà proposta in lingua originale con sottotitoli in italiano per non intervenire in alcun modo sulla potenza espressiva del filme privilegiare la costruzione dell’immagine e dell’immaginario del Maestro. L’olandese, Hendrik Goltzius, uno dei primi incisori di stampe erotiche del tardo Cinquecento, è alla ricerca di un finanziatore per riuscire a finalizzare il suo progetto: un libro d’illustrazioni di alcune tra le più controverse storie del Vecchio Testamento. Il margravio di Alsazia è disposto a donare la cifra richiesta, ma solo se Goltzius e la sua compagnia, The Pelican Company, lo convinceranno mettendo in scena dal vivo gli episodi biblici legati ai vizi capitali. La rappresentazione, quanto mai realistica, dei racconti legati ai tabù dell’incesto, dell’adulterio, della prostituzione e necrofilia, innescherà dinamiche inattese nella corte alsaziana e all’interno della stessa compagnia. Goltzius and the Pelican Company è un’opera letteralmente colossale, negli intenti e nella realizzazione, ibrida nel linguaggio, che mescola sapientemente racconto, nuove tecnologie, cinema e teatro..
MEGLIO PRESTO CHE MAI e’ un corso di orientamento nutrizionale per genitori e nonni previdenti Vorresti offrire al tuo bambino/a un orientamento nutrizionale sano ma non sai da dove cominciare? Vorresti insegnare al tuo bambino/a cosa è meglio mangiare e cosa no? Vorresti capire cosa condiziona le scelte alimentari del tuo bambino/a ? Vorresti delle idee per stimolare la sua curiosita’ verso i cibi piu’ adatti alla sua crescita? MEGLIO PRESTO CHE MAI è il corso giusto per te se: vuoi ampliare la dieta del tuo bambino/a fatichi molto a convincerlo a mangiare e/o non sai mai cosa cucinargli il bambino/a ha già sviluppato cattive abitudini alimentari sei in cerca di un metodo pratico per insegnargli a scegliere da subito.
In esclusiva al Detour in collaborazione con Cinearchivio sulla Palestina. Una parte del ricavato della serata andrà al progetto Gaza. Summud: Terra, Acqua, Energia, Salute!. Just Play racconta la storia di Al Kamandjâti, un’associazione culturale che da 10 anni porta le sue scuole di musica in un territorio che dai campi rifugiati del Libano arriva sino alla Striscia di Gaza. Questo film esplora le speranze, i punti di vista e le vite di uomini, donne e bambini che della musica fanno un mezzo di libertà e di liberazione. Questo film incrocia i loro mondi, per rispondere a domande complesse e fondamentali: che senso ha suonare Bizet tra le sbarre di un checkpoint? Perché un’orchestra sfida un esercito? Qual è la posta in gioco?
Per la terza serata i ragazzi di E Muto Fu presentano The Scarlet Letter (1926) tratto dall'indimenticabile romanzo di Nathaniel Hawthorne. La storia è probabilmente nota a tutti: Hester Prynne (Lillian Gish) è una donna sposata anche se non ha notizie del marito da molti anni. Intraprende una relazione extraconiugale con il reverendo Arthur Dimmesdale (Lars Hanson) e dà alla luce una bambina, Pearl; in una società puritana come quella del New England del '600, l'adulterio è una macchia gravissima e Hester viene allontanata dalla popolazione. Nonostante le continue umiliazioni, la ragazza si rifiuta di rivelare l'identità del padre di Pearl. La tensione cresce grazie a nuovi colpi di scena e con un finale che ha reso questo racconto un classico senza età.