EL PEPE. Una vida suprema. Emir Kusturica incontra Pepe Mujica

El Pepe is the guerrilla-style cognomen of former Uruguayan President José Mujica, who led the South American country from 2010 to 2015. Double Palme d’Or-winner Emir Kusturica started work on a film when Mujica was in the last months of his presidency. A series of conversations between the two titans is the backbone to El Pepe, a Supreme Life.

Kusturica opt for an impressionistic and intimate portrait rather than photographic detail or regurgitating facts. He mixes in footage from Costa Gavras’s 1972 political drama State of Siege as representing the era. But for the most part, Kusturica is happy to sit back, smoke a cigar and let Mujica have his moment. 

The film was played out of competition at the last Venice Film Festival.

COTTON la via dei blue jeans – Luci dalla Cina @ Detour

Tens of millions of Chinese farm laborers work day and night on the various processes making up the cotton industry. They grow and harvest the cotton balls, spin them into yarn, weave fabrics and turn them into jeans. The production of cotton articles involves entire farming families. We accompany a horde of baggage-laden factory workers making the long journey in overflowing train carriages, singing happily about their tough lives. Before dawn, the uniformed cotton pickers are transported by trailer to the plantations. This film gives a face to the otherwise anonymous Chinese workers. Among themselves they express criticism of their working conditions, the low pay and the physical strain. Small groups of factory workers go about their daily routines: eating, sleeping and working. Great friendships develop in the dormitories, and there are conversations about the future and the possibility of protest. Should they stop working and return to work the fields of their home village? Despite it all, the thought of a regular job and the hope of promotion help to keep up the spirits of the young workers.

REGARDING SUSAN SONTAG

An intimate and nuanced investigation into the life of one of the most influential and provocative thinkers of the 20th century. Passionate and gracefully outspoken throughout her career, Susan Sontag became one of the most important literary, political and feminist icons of her generation. The documentary explores Sontag’s life through evocative experimental images, archival materials, accounts from friends, family, colleagues, and lovers, as well as her own words. REGARDING SUSAN SONTAG gives viewers the chance to watch Sontag while she examines the world.

INSIDE THE CHINESE CLOSET. 66° Festival di Berlino. Incontro in sala con la regista

A seguire incontro in sala con la regista Sophia Luvarà. Andy passa notte e giorno alla ricerca di una ragazza gay da sposare e possibilmente disposta a partorire suo figlio; da siti online a mercati matrimoniali clandestini, Andy incontra ogni tipo di ragazza. Cherry è già sposata con un ragazzo gay, ma la ricerca di un bambino si rivela essere una sfida ancora più difficile. Che ne sara’ di Andy e Cherry? Rinunceranno alla felicità e alle loro preferenze sessuali per soddisfare i desideri dei loro genitori? Inside the Chinese Closet segue Andy e Cherry nella loro ricerca. Nel tragitto si scontreranno con le aspettative dei loro genitori, con iamanti e con compagni fittizi. Attraverso questi incontri il film rivela le difficoltà alle quali vanno incontro i giovani omosessuali in Cina oggi.

WAITING FOR GIRAFFES. Anteprima romana alla presenza del protagonista Dr. Sami Khader e del regista Marco de Stefanis

Anteprima romana alla presenza del regista Marco de Stefanis e del protagonista Dr. Sami Khader. Lo zoo di Qalqilya Zoo , in Palestina, è l’unico al mondo situato in un territorio occupato. Dr Sami Khader è il veterinario dello zoo e vuole farlo conoscere a livello internazionale per migliorare la condizione dei propri animali e poter ottenere nuove giraffe dopo che le due che aveva sono morte durante l’ultima intifada. Per raggiungere quest’obiettivo ha bisogno che lo zoo entri a far parte dell’EAZA, l’Associazione Europea degli Zoo e degli Acquari. Riuscirà a raggiungere i suoi obiettivi? O sarà anche questa un’ennesima utopia palestinese? La risposta a questa domanda non ci mostrerà solo la passione e la caparbietà di un individuo, ma sarà anche un originale, a volte divertente, parallelo con la realtà della situazione israelo-palestinese.

STITCHING PALESTINE > AL ARD XIV Cinema arabo a Roma

È la storia di dodici donne palestinesi che si riuniscono e parlano della loro vita prima della diaspora e la loro narrazione è legata dal filo dell’antica arte del ricamo e del cucito. Donne, determinate e resilienti, dai percorsi di vita più diversi: avvocatesse, artiste, casalinghe, attiviste, architette e politiche che insieme cercano modi nuovi di resistenza e di difesa dei loro diritti.

YOU REAP WHAT YOU SOW > AL ARD XIV Cinema arabo a Roma

Un regista palestinese che vive in Francia sta lavorando a un film sulla memoria dei palestinesi residenti in Israele, ma dopo la fine della sua storia con la ex fidanzata francese, decide di riflettere sulle sue relazioni con le donne, la sua ricerca della felicità e il proprio interesse verso la Palestina. Il film finisce quindi per essere un auto-riflessione e una auto-scoperta di sé, piuttosto che un’indagine storica.

EMWAS… RESTORING MEMORIES > AL ARD XIV Cinema arabo a Roma

Il film segue il viaggio della regista mentre ricostrusce un plastico del villaggio dove è nata, Emwas. Dima è stata costretta a lasciare Emwas quando aveva due anni, insieme a tutti gli altri suoi abitanti, il secondo giorno della guerra del 1967, quando l’esercito israeliano ha distrutto il villaggio per poi costruirci un parco pubblico. Seguendo Dima nel suo viaggio, ascoltiamo le testimonianze degli abitanti di Emwas, dei monaci del Monastero di Latrun sopravissuto alla demolizione e degli ex soldati israeliani che erano a Emwas durante la guerra. Ex aequo-Premio Al Ard 2017.

NUN WA ZAYTUN > AL ARD XIV Cinema arabo a Roma 7-8-9 aprile

Il protagonista del documentario, Murad, un cinema-lover, gira per le campagne e i villaggi con il suo camioncino attrezzato da “cinema mobile” al fine di proiettare alle comunità disperse vecchi film e restituire alla gente attimi di sogno e speranza.
Dalle persone che incontra lungo il suo tragitto, Murad apprende l’attaccamento alla propria terra, alle case, alle famiglie e agli alberi di ulivo, che in arabo si chiamano zaytun.
Premio Al Ard 2016 per il Miglior Documentario

RESISTANCE WITHOUT ARMS > AL ARD XIV a Roma 7-8-9 aprile

“Resistance without Arms” (Resistenza senza armi) mostra nuove forme di resistenza all’occupazione, tra cui l’ackeraggio di siti internet, performance artistiche, infografiche e graffiti.
Omar Kayed ha lavorato come reporter per diversi canali televisivi, come Palestine Today e Quds TV. Attualmente lavora per Al Mayadeen Television e scrive su Al Hayat Al Londoniyah Newspaper.